botulismo


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    intossicazione provocata dall’ingestione di una tossina prodotta da Clostridium botulinum. Gli esseri umani contraggono il botulismo in seguito a ingestione di cibi avariati, in genere insaccati, carni, pesce o vegetali conservati in scatola o sott’olio, spesso consumati senza cottura o con cottura insufficiente. La cottura infatti inattiva la tossina. È importante ricordare che la contaminazione non altera né il colore, né il sapore, né l’odore del cibo inquinato; nei prodotti in scatola l’unico segno caratteristico è il rigonfiamento del coperchio, causato dalla produzione di gas. Dopo un periodo di incubazione, che può variare da quattro ore a otto giorni, insorgono i sintomi: oculari (strabismo, ptosi palpebrale, diplegia, paralisi dei nervi oculomotori) per azione della tossina, che predilige il tessuto nervoso, ove si fissa provocando danni; secchezza delle fauci e delle vie respiratorie; disturbi della fonazione e della deglutizione, che possono portare anche a polmoniti ab ingestis, con rapido aggravamento delle già precarie condizioni generali. L’intossicazione richiede immediato ricovero in unità di terapia intensiva e la somministrazione di siero antibotulinico (vedi antitossina).