fòsforo


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    elemento chimico di grande importanza biologica per il grande numero di processi metabolici ai quali prende parte sotto forma di fosfati. È presente nel sangue e negli altri fluidi fisiologici. Nelle strutture ossee il fosfato di calcio rappresenta la sostanza minerale dell’osso. Nelle cellule predominano i fosfolipidi e le fosfoproteine oltre all’adenosintrifosfato (ATP), alle purine e all’acido desossiribonucleico (DNA). I fosfati intervengono nelle tappe principali del metabolismo glicidico, lipidico e proteico, come pure nel meccanismo di eliminazione renale dei cataboliti acidi, nel mantenimento del pH e dei livelli del calcio nel sangue, come prodotti di misura energetica, detti appunto «fosfati ad alto livello energetico». Numerose malattie si accompagnano a squilibri del metabolismo e del ricambio dei fosfati; ne sono esempi l’osteoporosi, il rachitismo, l’osteomalacia, l’osteite fibrocistica, l’insufficienza renale cronica. Ha importanza tossicologica il fòsforo bianco, a cui si devono, nell’industria, non rari avvelenamenti da aspirazione di fumi volatili; l’uso che se ne fa negli insetticidi, nei ratticidi, nella preparazione di fuochi pirotecnici e di fertilizzanti può provocare oltre a gravi danni ambientali anche avvelenamenti da ingestione accidentale, che si manifestano generalmente con disturbi del tratto gastroenterico (nausea, vomito ematico, diarrea) e con successive lesioni a carico di fegato, cuore, reni e sistema nervoso centrale.