malattia parassitaria causata da Echinococcus granulosus. Tale parassita ha come ospite definitivo (nel quale si svolge un ciclo riproduttivo completo) il cane o il lupo; ospiti intermedi sono numerose specie di mammiferi erbivori e la specie umana. La malattia è diffusa in tutto il mondo nelle zone dove sono presenti allevamenti di bestiame; in Italia la maggior incidenza si ha nelle regioni centrali e meridionali. Ci si infesta assumendo le uova del parassita per via alimentare da cibi contaminati da feci di cane o per contatto diretto con il cane infestato. Nell’intestino dalle uova si libera una larva che, superata la parete intestinale, per via ematica giunge al fegato o al polmone, dove dà origine alla cisti idatidea. Intorno alla cisti l’organismo sviluppa una reazione infiammatoria (pericistio). La cisti può raggiungere i 10-20 cm di diametro, determinando una sintomatologia da compressione e un aumento di volume del fegato. Le cisti di piccole dimensioni sono asintomatiche. La rottura della cisti può determinare reazioni allergiche, fino allo shock anafilattico. La diagnosi si formula con esami di laboratorio (ricerca di anticorpi specifici), con l’ecografia (fegato) e con la radiografia-stratigrafia (polmone). Per la prevenzione è fondamentale la distruzione dei visceri degli animali contaminati. La terapia è chirurgica.