peritonite


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    processo infiammatorio, acuto o cronico, classicamente di origine batterica, che interessa il peritoneo.

     

    Quadro clinico

    Gli agenti causali possono giungere dall’esterno, attraverso una ferita penetrante, per via ematica, durante un’infezione batterica, o per via linfatica; oppure può verificarsi per perforazione di organi intraddominali: in quest’ultimo caso all’azione dei microrganismi si aggiunge l’azione lesiva dei liquidi che si spandono (bile, succo gastrico, enterico o pancreatico, sangue, urina). Va segnalato che i cirrotici con ascite hanno un’alta frequenza di peritoniti spontanee, essendo il liquido ascitico un ottimo terreno di coltura per i batteri. La peritonite può essere diffusa o localizzata, come nel caso della pelviperitonite, degli ascessi subfrenici e delle raccolte saccate dopo rottura di organi cavi. Il quadro clinico delle forme acute diffuse è composto da: dolore addominale che si accentua durante la palpazione e al rilascio della mano, prima localizzato e poi diffuso a tutti i quadranti con comparsa di contrattura, febbre elevata, gonfiore addominale, occlusione intestinale con alvo chiuso alle feci e ai gas, nausea, vomito, tachicardia, ipotensione, sete e oliguria, con possibile sviluppo di shock. Nelle forme acute localizzate il dolore e la contrattura sono limitati a un solo quadrante, la febbre è di grado moderato e la sintomatologia generale è attenuata. Le forme croniche decorrono subdolamente: tipica è la peritonite tubercolare che presenta inizialmente un versamento ascitico, evolvendo poi verso una fibrosi, causa di aderenze e di possibile ileo meccanico.

     

    Diagnosi e terapia

    La diagnosi è radiologica, con dimostrazione dell’occlusione intestinale e a volte di aria libera nel peritoneo; è ecografica nelle forme localizzate, ma già i sintomi sono in grado di orientare verso una infiammazione peritoneale; a ciò si aggiunge la possibilità di prelevare mediante paracentesi il versamento peritoneale, per effettuarvi ricerche batteriologiche e per definire la natura del liquido. Nelle forme acute diffuse non perforative, la terapia è medica, con reidratazione e somministrazione endovenosa di alte dosi di antibiotici; nelle varianti (localizzate o diffuse) da rottura di organi (con l’esclusione della peritonite in corso di pancreatite acuta), oltre alla terapia medica è necessario intervenire chirurgicamente, per chiudere la fonte del versamento o per asportare l’organo dal quale ha avuto origine l’infiammazione (per esempio, colecisti, appendice).