morte improvvisa


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    morte naturale che si verifica senza che sia identificabile una sintomatologia clinica, diagnosticamente utilizzabile, in soggetti che non presentano fenomeni morbosi tali da far prevedere il decesso a breve scadenza: si tratta, in pratica, della morte rapida, rapidissima o quasi fulminea di soggetti in apparenti condizioni di buona salute. È questo un evento di interesse medico-legale, poiché è necessario comprovare che la morte è dovuta a cause naturali, escludendo l’intervento di qualsiasi fattore lesivo esogeno anche solo concausale: per tali motivi, la diagnosi di morte improvvisa può scaturire solo al termine di tutte le indagini circostanziali, anatomo-patologiche ed eventualmente chimico-tossicologiche necessarie. Per lo più, queste dimostrano l’esistenza di insospettate o sottovalutate cause organiche. Può infatti dirsi che quasi non vi sia malattia incapace di dare la morte improvvisa e che quasi tutte le malattie possono instaurarsi ed evolvere fino a raggiungere gravità estrema senza dare segno di sé. Tra esse prevalgono le malattie cardiovascolari su quelle respiratorie, nervose, digerenti, urogenitali ecc. Esistono poi i cosiddetti “traumi emotivi”, caratterizzati da inibizione respiratoria e sincope da riflesso vagale dopo una emozione violenta: si tratta di un fenomeno impossibile da verificare (anche autopticamente), a meno di assistervi direttamente. Nel complesso, la morte improvvisa colpisce prevalentemente il sesso maschile, nel primo anno d’età (morte improvvisa del lattante) e nel quinto decennio, soprattutto nelle stagioni fredde.

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