cortisònici


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    farmaci sintetizzati chimicamente, analoghi ai corticosteroidi surrenalici. In terapia mostrano una spiccata attività antinfiammatoria che si esplica attraverso il blocco della dilatazione capillare, la riduzione dell’edema locale e l’inibizione della sintesi delle prostaglandine. Oltre all’effetto antinfiammatorio presentano un’attività immunosoppressiva e antiallergica. In medicina vengono utilizzati nel trattamento di malattie del collagene (artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico ecc.), nelle dermatosi, nella dermatite esfoliativa, nell’eritema polimorfo, nel pemfigo, nelle malattie allergiche (asma, rinite, malattia da siero), nelle reazioni di ipersensibilità, nelle emopatie emolitiche, nei tumori del sistema reticoloendoteliale (linfosarcoma) associati ai chemioterapici, nelle malattie oculari allergiche e infiammatorie (uveiti, cheratiti ecc.), nelle nefriti, nelle endocrinopatie, nella colite ulcerosa, nella terapia antirigetto dei trapianti. Nelle terapie croniche è utilizzata la somministrazione per via orale, nelle urgenze quella parenterale; nella patologia dermatologica e oculistica vengono utilizzate invece vie di somministrazione locali per mezzo di creme e colliri. I più usati sono: idrocortisone, cortisone, prednisone, triamcinolone, desamentasone, metilprednisolone, deflazacort, betametasone. I diversi effetti collaterali dipendono in piccola parte dal tipo di cortisònici usato e in massima parte dalla dose e dalla durata del trattamento: tra i più frequenti ritroviamo iperglicemia con aumento di peso, ritenzione di sodio, ipertensione, miopia, osteoporosi, ulcera peptica, pancreatite, arrossamento del volto, acne. Gli effetti collaterali possono essere potenziati dalla contemporanea assunzione di diuretici, antidiabetici orali, salicilati, anfotericina. Per ridurre gli effetti nocivi è bene somministrare i cortisònici a giorni alterni o in un’unica somministrazione al mattino, a stomaco pieno; occorre poi controllare peso e pressione, seguire una dieta iperproteica e non sospendere mai bruscamente la terapia. Sono assolutamente controindicati in caso di ulcera, ipertensione, osteoporosi, glaucoma, diabete, micosi sistemiche. La loro azione può essere ridotta dall’associazione con antiacidi, difenilidantoina, fenobarbital e rifampicina.