gravidanza in cui siano rilevabili, a carico della gestante, situazioni anomale che comportano un serio pericolo per il feto o per il neonato in epoca perinatale. Le principali condizioni che possono determinare una simile situazione sono le malattie familiari o personali della gravida (diabete, sifilide, malaria, tubercolosi, cardiopatie di vario tipo); l’età della paziente (una gravidanza prima dei 15 anni o in età avanzata dal punto di vista ostetrico, cioè oltre i 35, comporta un aumento del rischio); le anomalie del tratto genitale; le malattie contratte nel corso della gravidanza, soprattutto le malattie infettive (acute o croniche); le intossicazioni e gli stati di tossicodipendenza; i tumori maligni o benigni della sfera genitale; l’esposizione a fattori tossico-nocivi ambientali; malattie come la gestosi; i traumi; le alterazioni a carico della placenta. Le donne appartenenti per varie ragioni al gruppo delle gravide ad alto rischio possono essere precocemente identificate mediante un’accurata indagine anamnestica, così da ricevere adeguata assistenza per tutta la durata della gestazione, perché il parto avvenga con tutte le possibili garanzie per la madre e per il feto con le tecniche del monitoraggio fetale (che permettono di tenere sotto costante controllo l’andamento del travaglio di parto e lo stato di salute del feto).