globuline


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    sostanze proteiche molto diffuse nelle cellule animali e vegetali, chimicamente assai eterogenee (possono essere glicoprotidi, lipoprotidi). Le globuline animali più conosciute sono l’ovoglobulina dell’uovo, la lattoglobulina del latte, la miosina del muscolo, la tireoglobulina della tiroide e le sieroglobuline, prodotte soprattutto dal sistema immunitario. Queste ultime rappresentano circa il 40% di tutte le proteine plasmatiche e vengono comunemente differenziate sulla base della mobilità elettroforetica in 4 gruppi principali: alfa 1, alfa 2, beta (tra queste, la transferrina e il sistema del complemento), gamma, rispettivamente circa il 4%, 8%, 12%, 16%. Le alfa 1, le alfa 2 e una parte delle beta-globuline svolgono soprattutto funzione di trasporto per lipidi, metalli, ormoni, mentre altre beta-globuline e le gamma-globuline rappresentano gli anticorpi normalmente circolanti (immunoglobuline). Molte situazioni patologiche sono in grado di causare alterazioni delle diverse frazioni globuliniche, per esempio tutte le malattie infettive in fase acuta (alfa 2 e gamma), i tumori (alfa 2), l’infarto del miocardio (alfa 2), le iperlipemie (beta), le epatopatie croniche, le malattie immunopatologiche (gamma). Esiste poi un tipo di patologia che determina la produzione di un ben preciso stipite di globuline (produzione monoclonale) sintetizzate da cellule derivate tutte da un unico precursore: è il caso delle gammapatie monoclonali. Quando invece la concentrazione delle immunoglobuline totali scende al disotto dei 100 mg/dl si parla di agammaglobulinemia o ipogammaglobulinemia, situazioni caratterizzate da profonda immunodeficienza e spiccata facilità a contrarre gravi infezioni.