DOMANDA
Dal compimento del secondo anno, mio figlio ha cominciato a non voler più mangiare gli omogeneizzati, quindi abbiamo con mia moglie inizziato a cucinargli pastine con verdure,carne o pesce, sempre codite con olio e formaggio; se non che il mio figliolo ha cominciato già da subito a rifiutare tutto ciò che gli cucinavamo con sforzi di vomito solo annusando il cibo, eccetto che pastine in bianco con formaggino. Oramai sono mesi che mangia sempre la stessa cosa sia a pranzo che a cena cioè pastina in bianco, le merende le rispetta sempre consumando yogurt, biscotti Plasmon e merendine molli: come facciamo io e mia moglie a invogliare nostro figlio a mangiare,o meglio masticare, carne pesce, pane, prosciutto,insomma tutto ciò che molti bambini della sua età mangiano? La pediatra per questa l’inappetenza ci ha consigliato il BeTotal, inizialmente il mio figliolo ha aumentato l’appetito, ma in seguito siamo tornati al punto di partenza, e la pediatra ci ha consigliato di insistere con il BeTotal è corretto? I dati del bimbo: compie 3 anni il 25 gennaio 2010, pesa 14 Kg, è alto 96cm; inoltre quello che ci preoccupa sono le sue occhiaie. Rimango in attesa di una Sua risposta.
Grazie
RISPOSTA
Premetto che i dati di accrescimento che mi riferite sono quelli di un bambino con crescita perfetta. Non mi dite altro, ma io penso che quelli che io definisco i “parametri del benessere” siano tutti presenti nel vostro bambino (vivacità , forza muscolare, energia, vitalità, buon umore,acquisizioni psicomotorie , attenzione, capacità di apprendere ecc.) , e questo è l’unico e realmente importante aspetto che un pediatra deve considerare!! Ma voglio un po’ dilungarmi per essere utile anche ad altri genitori con il vostro stesso problema.
Dovete sapere che tra i molti motivi per cui le mamme si rivolgono ai pediatri , quello relativo all’appetito è uno dei più frequenti.
I genitori che si preoccupano molto per la mancanza di appetito, hanno ragione?
Se si escludono quelli con figli affetti da malattie serie (e se ci sono, è purtroppo molto facile accorgersene da ben altre cose ), la risposta è no!!!
Infatti qualche volta i bambini, pur non essendo ammalati, possono non avere un buon appetito. Il problema è riuscire a tranquillizzare in modo convincente i genitori (sopratutto le mamme .. e talvolta le nonne) sul fatto che qualche volta i bambini possono anche mangiare di meno. Meno di che cosa? Perché il problema è sopratutto capire che cosa intendono alcuni genitori per mangiare “meno” o “poco” o addirittura “niente”. Spesso le mamme usano questa frase “Dottore, il mio bambino non mangia niente!”. Ancora più indicativo se la frase è : “Il mio bambino non MI mangia niente”!!
Il povero pediatra si trova a dover capire:
che cosa intendono le mamme per “non mangia niente”
il periodo di durata dello scarso o nullo appetito
lo stato di benessere o di non benessere del bambino (citati sopra)
Se interrogo con attenzione le mamme, emerge che con la definizione “non mangia niente” esse intendono molte situazione che nulla hanno a che fare con la mancanza di appetito, vi cito le più comuni:”non mangia frutta e verdura”, “non fa merenda” , “al mattino prima di andare alla scuola materna non mangia il latte”, “non mangia quello che gli preparo e vuol mangiare quello che vuole lui”, “mangia solo porcherie” ecc.
La cosa divertente è che, per esempio, si dimenticano di citare le cose che loro credono non fondamentali. Spesso si dimenticano della colazione (ed invece il bambino ha mangiato 250 gr di latte intero con biscotti o burro e marmellata). Se lo fai notare ti rispondono “sì, però a mezzogiorno non ha mangiato la frutta o la verdura” (assolutamente inutili per una alimentazione di un bambino che ha bisogno di sostanze che gli forniscano energia e che lo facciano crescere).
Ora nei miei scritti a questo elenco aggiungerò anche le vostre considerazioni (il vostro bimbo infatti mangia a sufficienza ovviamente quello che vuole lui e non quello che vorreste voi)
Insomma per “non mangia niente” molto spesso i genitori intendono che il bambino non mangia quello che loro ritengono che debba mangiare. Nella attuale situazione socioeconomica del nostro paese il problema se mai è che alcuni bambini mangiano troppo con i relativi problemi (con percentuali di obesità stimabili intorno al 10/15% ed anche di più). Numerose sono le ragioni che a quest’età possono determinare una situazione di scarso appetito; a partire dalla dentizione (per i più piccoli), per passare attraverso temporanee indisposizioni, a problemi psicologici (nascita del fratellino, l’asilo, la scuola, la mamma che lavora ecc. ). Esistono comunque bambini che mangiano naturalmente poco.
La vita moderna, specie quella che si svolge in città, è una vita innaturale per i bambini. Purtroppo passano la giornata facendo pochissimo movimento. Spesso trascorrono interi pomeriggi davanti al televisore o, se frequentano scuole a tempo pieno, invece dì svolgere attività sportive o motorie, vengono tenuti in aula impegnati in attività sedentarie.
Molti bambini che fanno questo tipo di vita sono pallidi con occhiaie, lingua biancastra, alito cattivo. Questi sono i bambini che “mangiano poco”. Ma forse è una fortuna: infatti essi non hanno nessuna possibilità di “bruciare” convenientemente i cibi che introducono. Come si può pretendere quindi di farli mangiare di più!? Se mangiassero di più sarebbero inevitabilmente candidati a vari disturbi, come obesità o crisi di acetone ecc.
Spesso questi bambini, per fortuna, sono magri. Cerco di convincere i genitori non a tentare di rimpinzarli contro la loro volontà, ma al contrario stimolare il loro appetito, inducendoli a consumare di più facendo sport, passeggiate, corse, giochi all’aperto, in definitiva con una buona attività motoria. Voi siete ricorsi al Betotal (a proposito del quale una volta noi pediatri si diceva che “non fa mai mal”) Non esistono farmaci che stimolano l’appetito. In effetti esistono farmaci che aumentano l’appetito, ma in modo artificiale, sono farmaci che personalmente non darei mai ad un bimbo sano come il vostro.
Mi spiace di essermi dilungato , ma l’ho fatto perché il problema che avete prospettato è veramente molto diffuso e determina immotivate preoccupazione nei genitori.
Giuseppe Ferrari