DOMANDA
buongiorno.ho un ragazzo di 14 anni in buona salute.ma sarà solo apparenza ? ho atteso tanto che arrivasse a nutrirsi bene ma la sua alimentazione è molto limitata.pasta in bianco o condita. carne o ragù. solo formaggio grana. solo prosciutto cotto.poche patate e verdura sotto forma di passato.mele…non posso fargli carne ogni giorno !!! ho poche alternative e non vuole assaggiare.dove sbaglio ? grazie in anticipo
RISPOSTA
Caro genitore, se errori ci sono stati, sono semmai del passato, denunciati peraltro dalla sua premessa “ho atteso tanto che arrivasse a nutrirsi bene”… Sarebbe stato meglio se l’attesa non ci fosse stata, dato che è tanto più facile correggere gli errori alimentari quanto prima si interviene. Non è impossibile cercare di modificare la situazione anche adesso, ma va anche tenuto conto del fatto che dai 12 ai 14 anni è molto frequente un atteggiamento “neofobico”da parte degli adolescenti, atteggiamento che fa parte del normale sviluppo adolescenziale: è un terreno come un altro su cui ribadire la propria indipendenza dalla famiglia, insieme al concetto che “sono io a decidere le mie scelte, non tu genitore”. In ogni caso, come dicevo, non è impossibile intervenire, ristabilendo delle regole di base. E’ verissimo che, di qui in aventi, sarà sempre più lui a scegliere. Ma la sua scelta – finché vive coi genitori – sarà comunque in qualche modo limitata: in questo caso, è limitata allo scegliere se mangiare ciò che è a tavola o non mangiarlo. Non siete voi a non dargli da mangiare, ma lui eventualmente a scegliere di non mangiare tutto o parte del pasto. Per far sì che questo abbia speranza di funzionare, innanzitutto il menù deve essere – o diventare – unico: c’è un primo, un secondo, uno o due contorni, NON menù diversi per ogni membro della famiglia, o anche solo per lui. Se mamma o chi cucina ha deciso che oggi ci sarà l’orata al forno, quello ci sarà nel piatto; chi non ne vuole può tranquillamente passare al pasto successivo. Chiaro che una regola così si deve accompagnare ad altre regole, ad esempio che non si fanno pasti compensatori: dunque la merenda sarà delle dimensioni usuali, e non superiori. E se esce con gli amici, dovrebbe ugualmente sottostare alla regola (anche con qualche “incentivo” in negativo, ad esempio dandogli i soldi giusti per il cinema, e non in eccesso, o cose analoghe). Anche se quest’atteggiamento può sembrarvi rigido, vi ricordo che un adolescente HA BISOGNO di regole, per quanto poi cerchi di, o tenda a, sottrarvisi; magari pianterà una grana, ma solitamente alla fine si adeguerà. Ancora, va ricordato che l’adolescente tende a oscillare tra essere un adulto ed essere ancora un bambino; anche il nostro atteggiamento va calibrato nello stesso modo: quando si comporta da adulto riceverà una risposta da adulto (ad esempio in termini di maggiore autonomia), così come all’opposto quando si comporterà da bambino (ad esempio mentendo sui suoi reali comportamenti) otterrà una risposta da bambino (ad esempio riducendogli gli spazi di autonomia). Coraggio… Sarà una lunga battaglia, ma dove non c’è un solo vincitore: entrambi dovete vincere, solo così vostro figlio diventerà un adulto maturo e consapevole di ciò che fa. Un caro saluto, Prof. Andrea Vania, Pediatra Nutrizionista