Coilocitosi

    DOMANDA

    Buongiorno, ho 20 anni e a seguito di una visita ginecologica, a carico della forchetta, mi sono state individuate aree di micropapillomatosi così che mi è stato consigliato di eseguire un pap test nei mesi successivi. Il suo risultato diceva di ripetere il test per via di segni di coilocitosi. E’ una cosa che si può trasmettere? Dovrei consigliare al ragazzo di fare un controllo per sicurezza? Grazie per il suo tempo.

    RISPOSTA

    Innanzitutto, attenzione: è indispensabile che il medico distingua tra una papillomatosi fisiologica, ossia normale e che NON va trattata, da quella causata dal Papillomavirus. Per capirlo, oltre a precise caratteristiche cliniche, è indispensabile la biopsia: sarà l’esame istologico a confermare o meno la natura virale della lesione. Lo dico perché terapie laser o “bruciature” fatte su papillomatosi fisiologiche genitali possono causare poi seri problemi di dolore ai genitali esterni (vulvodinìa) per giunta senza motivo!

    La coilocitosi (da coilòs, falce, in greco) indica un’alterazione a falce, appunto, visibile con il microscopio ottico, presente nelle cellule prelevate con il pap-test. La coilocitosi indica una probabile infezione da Papillomavirus. Per confermarla è utile il Virapap (o simili) ossia un prelievo vaginale per documentare non solo la presenza del papilloma virus ma anche il ceppo: se sia relativamente benigno, per es, il ceppo 6 e 11, o oncogeno, e quindi potenzialmente causa di tumori al collo dell’utero, alla vagina, vulva, ano, ma anche bocca.

    Ulteriori esami quali la colposcopia e la biopsia del collo dell’utero sono indicati soprattutto se il pap-test evidenzia non solo la coilocitosi ma anche più serie alterazioni cellulari causate dal Papillomavirus.

    Il Papillomavirus viene trasmesso per contatto, anche sessuale, Sì, è opportuno far esaminare anche il partner, tenendo presente, peraltro che l’esame dei genitali esterni del maschio risulta positivo in circa il 50-58% dei casi. Questo perché spesso si tratta di uomini portatori sani: il virus è presente nel DNA degli spermatozoi ma non dà segni visibili come i condilomi.

    Ecco perché è sempre essenziale usare il profilattico fin dall’inizio del rapporto in tutti i tipi di rapporto!

    Infine, ricordo a tutte le donne l’importanza della vaccinazione con il vaccino contro il papilloma virus. Il vaccino può essere bivalente (contro i ceppi 16 e 18 che provocano più tumori maligni genitali) o quadrivalente (immunizza contro il 6 e l’11 e quindi protegge dai condilomi, oltre a immunizzare anche nei confronti del 16 e del 18). Ecco perché consiglio il quadrivalente!

    Cordialmente

    Prof.ssa A.Graziottin