DOMANDA
Salve Dottore, mi chiamo Antonio e sono un ragazzo di 26 anni. Le espongo subito il problema. E’ da qualche anno che convivo con un problema per me molto invalidante, le “Extrasistole”. Mi capita spesso di avvertire in un qualsiasi momento della giornata, un fastidio a livello del cuore che può durare un paio di secondi come può continuare per alcuni minuti, il fastidio lo avverto come un battito mancato, una sorta di sfarfallio dentro il petto, in concomitanza avverto anche una scarica di adrenalina nelle gambe e sensazione di sudorazione. Subito dopo aver avvertito l’extrasistole mi rimane una brutta sensazione a livello toracico come se ne dovessere arrivare altre, e a volte arrivano. Purtoppo vivo questi momenti con forte angoscia e ansia, infatti è un problema molto invalidante per me sopratutto se mi trovo fuori con amici. Ho fatto degli esami cardiologici 2 anni fa quali Ecocardiogramma color-doppler e elettrocardiogramma, le conclusioni dei risultati: Ventricolo sinistro di normali dimensioni,spessori parietali,cinesi regionale e conservata funzione globale di pompa.Apparati valvolari e cavità atriali di normale morfofunzione.Setto interatriale ed interventricolare integri.Normale flussimetria color-doppler.
Aggiungo che porto la pressione sempre 120/60 e a riposo ho i battiti che oscillano tra i 50 e 60 al minuto. Vorrei capire dottore se devo convivere con questa forma di aritmia o si può intervenire in qualche modo. Grazie mille, attendo sua risposta.
RISPOSTA
Come sicuramente le avranno detto l’extrasistolia in un cuore sano e giovane non comporta alcun pericolo: questa consapevolezza è la migliore terapia. Tuttavia per non eludere la sua domanda le rispondo che sarebbe opportuno conoscere il suo habitus psichico, gastroenterologico, endocrinologico (soprattutto la funzionalità tiroidea), bioelettrolitico (soprattutto il potassio): alterazioni di questi equilibri possono essere causa di aritmia cardiaca. Se non l’avesse già fatto, sarebbe inoltre opportuno eseguisse un monitoraggio holter per conoscere meglio le sue extrasistoli come numero e come morfologia. Spesso bisogna conviverci, talora bisogna trattare delle patologie collaterali; più raramente bisogna effettuare un trattamento farmacologico specifico. Le suggerisco uno scambio di informazioni tra il suo medico di base e lo specialista cardiologo. Auguri
