Esami del sangue e ticlopidina.

    DOMANDA

    Egregio Dottor Francesco Onida, vorrei gentilmente un suo parere per quanto riguarda la necessità o meno di
    effettuare esami ematici frequenti dopo aver iniziato
    terapia con ticlopidina (1 compressa 2 volte al dì) e con rosuvastatina. Sul foglietto illustrativo della
    ticlopidina viene indicato che è necessario eseguire un
    esame emocromocitometrico completo, comprendente conta
    differenziale leucocitaria e conta piastrinica, all’inizio del trattamento e quindi ogni 2 settimane per i primi 3 mesi di terapia ed entro 15 giorni dalla eventuale interruzione di ticlopidina, se tale interruzione si verifica entro i primi 3 mesi di terapia. Queste indicazioni vengono date per evitare evidetemente che alterazioni di taluni valori ematici, non riscontrabili con sintomi rilevabili dal paziente, portino agli effetti collaterali anche molto gravi alle volte fatali cui si incorrerebbe senza una tempestiva interruzione della terapia. Vorrei quindi chiederle se eseguire esami più dilazionati nel tempo sia davvero così rischioso e le indicazioni sono, secondo il suo parere, esagerate, visto che il medico che ha prescritto il farmaco intende far eseguire esami di controllo dopo minimo 2-3 mesi dall’inizio della terapia, ma credo non sia abitudine comune osservare attentamente quanto raccomandato nel foglietto, nonostante sia più volte sottolineata l’importanza del controllo della crasi ematica.
    In attesa di un suo gentile riscontro, porgo cordiali saluti.

    RISPOSTA

    Buongiorno. A mio parere le indicazioni date dal foglietto illustrativo devono essere seguite. Per quanto non frequenti, le neutropenie e piastrinopenie da ticlopidina possono essere molto gravi se non scoperte in tempo. Se il suo medico è di parere diverso, deve assumersene la responsabilità. In passato mi è capitato di dover fare da consulente per una causa medico-legale di un paziente deceduto per aplasia midollare indotta da ticlopidina (prescritta da un collega neurologo senza indicazioni in merito ai suddetti controlli).

    Francesco Onida

    Francesco Onida

    Professore Associato in malattie del sangue nel Dipartimento di Oncologia e Emato- Oncologia dell’Università Statale di Milano, lavora presso la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, dove è responsabile del Centro Trapianti di Midollo Osseo. Laureatosi in medicina e chirurgia nel 1995, si è poi specializzato in Ematologia nel 1999. Rientrato in Italia […]
    Invia una domanda