DOMANDA
Salve Dottore. Le sarei grato se mi potesse dare un aiuto so cosa potrebbe significare il sogno tremendo che ho fatto ieri sera. Ho sognato come se ho tagliato la testa a un delfino 🙁 Era griggio/bianco e aveva la pelle molto liscia (sensazione affascinante). In un secondo momento mi sono trovato dentro il corpo del delfino e vedevo che aveva una attrezzatura durante tutta la spina dorsale che lo faceva muovere. Come se fosse un infrastuttura meccanica dentro il delfino che lo faceva muovere/nuotare. A quel punto ho avuto la sensazione “ma come e’ possibile tutte queste attrezzature meccaniche dentro ma vedendolo come nuotava non sembrava mica un robot”?
Grazie in anticipo per ogni forma di risposta mi possa dare!
RISPOSTA
Gentile Lettore, secondo i moderni studi della psicologia animale il delfino è ritenuto tra i mammiferi più intelligenti ed è proprio per questo che è stato spesso utilizzato dalla Marina degli Stati Uniti. Nel Suo sogno l’intelligenza è coniugata con una struttura artificiale ed è quindi assimilabile all’universo cyborg. Tale produzione onirica è interessante poiché prefigura un futuro nel quale il nostro corpo è come se fosse trasformato nella specie di robot come la popolazione Borg descritta nella serie “Star Trek: Voyager”. Ma in senso più generale, la trama del Suo sogno ricorda i temi sviluppati nel celebre film “Blade Runner” diretto da Ridley Scott, ispirato al romanzo “Do Androids Dream of Electric Sheep?” di Philip K. Dick. Gli androidi protagonisti del romanzo e del film sono stati costruiti da ingegneri genetici con lo scopo di essere superiori agli uomini ma indistinguibili da essi, per tale ragione anche nei riguardi del cacciatore di androidi, ritenuto un uomo, alla fine ci si chiederà se non sia egli stesso un androide. Il quesito è: “Sono umano o sono un androide?”; così come Lei nel sogno si domanda: “Ma come è possibile tutte queste attrezzature meccaniche dentro ma vedendolo come nuotava non sembrava mica un robot?”. Tutto ciò si può riassumere con la domanda: “Chi sono io?”, che è la più arcaica del nostro inconscio in quanto riguarda la nostra identità.
Cordiali saluti.