Consulto rmn lombo-sacrale

    DOMANDA

    Buongiorno Dott. Magnavita,
    la ringrazio fin da subito per il servizio che offre, vorrei chiederle un consulto per conto del mio compagno che soffre ormai da svariati mesi di dolori lombari ed alla sciatica.
    Il tutto è iniziato quando, cambiato reparto di lavoro, il mio compagno,Enzo, lavora presso una grossa multinazionale che produce vernici, quindi lavorando in magazzino, si trova a dover movimentare grossi bidoni di svariati kg di peso, per questo utilizza un muletto con una seduta non a norma e particolarmente rigida.

    Finalmente l’ho convinto ad effettuare una rmn (visto che ormai oki ed aulin non sortivano piú alcun giovamento), credo non ci sia nulla di grave però le riporto quello che è scritto nel referto medico.
    Rmn della colonna lombo-sacrale
    esame eseguito con acquisizione multiplanari nelle varie pesate.
    Nei limiti per dimensioni i corpi vettebrali.
    Conservato segnale ad eccetto di note spondilotiche anteriori premarginali supetiori con segni di fase florida a livello di L3 ed L4.
    Nei limiti il segnale dei dischi intersomatici.
    Regolare il disco L2 L3, L3 L4.
    Rettilineizzato posteriormente il disco L4-L5.
    Protrusione ai limiti della significativitá in sede mediana-paramediana bilaterale più evidente a dx del disco di passaggio lombosacrale.
    Nei limiti l’ampiezza del canale vertebrale. Conservato il segnale del contenuto endospecale.
    Nella norma i rilievi paravertebrali.

    Ringraziandola anticipatamente,
    porgo cordiali saluti.

    L.D.

    RISPOSTA

    Il mal di schiena è un disturbo estremamente comune, tanto che non si va lontano dal vero se si dice che tutti, nella vita, ne soffrono almeno una volta. Certamente però alcuni lavori aumentano la frequenza di questo disturbo. Il maggiore rischio relativo (cioè l’aumento del rischio naturale) si verifica nelle infermiere che sono tenute a movimentare con frequenza i pazienti; studi recenti indicano che coloro che devono movimentare più di 10 volte per turno di lavoro un paziente triplicano il proprio rischio di mal di schiena. Anche tutti i lavoratori che sono chiamati a fare sforzi fisici intensi hanno un aumento del rischio: operai metalmeccanici, edili, ecc. Nel caso del suo compagno, al rischio di sforzi manuali si aggiunge un altro, forse maggiore, fattore di rischio: l’esposizione a vibrazioni trasmesse lungo il rachide dal veicolo. Il datore di lavoro è obbligato a valutare sia il rischio di movimentazione meccanica, sia quello di vibrazioni, e a predisporre le opportune misure di sicurezza, nonché ad istituire una sorveglianza sanitaria per assicurarsi che i lavoratori non subiscano danni per il lavoro svolto.
    L’esame di risonanza della colonna conferma l’assenza di alterazioni significative. Il migliore trattamento dell’episodio acuto di mal di schiena o del cosiddetto “colpo della strega” prevede, dopo i primissimi giorni di forte dolore, una graduale ripresa di tutte le attività della vita e dei compiti lavorativi. E’ dimostrato infatti che chi riprende le proprie attività ha meno ricadute e meno invalidità. Consigliabile inoltre lo svolgimento di attività sportive non agonistiche, ginnastica e fisioterapia. Alla ripresa del lavoro è opportuna una visita del medico competente, finalizzata non ad escludere il lavoratore dal lavoro mediante limitazioni o prescrizioni, ma a consentire un rientro graduale nelle attività lavorative. Il medico competente inoltre si può rendere promotore di un intervento di miglioramento ergonomico del posto di lavoro, ad esempio chiedendo al datore di lavoro e ai servizi tecnici la messa a norma del posto di lavoro con l’adozione di una sella dotata di ammortizzatore delle vibrazioni. Questo tipo di richieste devono essere fortemente sostenute dal rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.

    Nicola Magnavita

    Nicola Magnavita

    Dirigente medico di medicina del lavoro presso il Policlinico Gemelli, docente di medicina del lavoro all’Università Cattolica di Roma. Nato nel 1953, si è laureato in medicina nel 1977 e si è specializzato in medicina del lavoro nel 1980. È autore di oltre 500 articoli scientifici, su riviste nazionali e internazionali, e di 10 libri. […]
    Invia una domanda