NIPOTINO E ARRIVO FRATELLINO

    DOMANDA

    Gent.ma dott. le espongo la situazione del mio nipotino di 4anni compiuti a luglio e spero con i suoi consigli di poterlo aiutare.La settimana scorsa (11 settembre) sua mamma ha partorito,finchè è stata in ospedale lui felicissimo di andare a trovare il suo fratellino e la mamma e una volta a casa non vedeva l’ora di poter ritornare.Ieri l’hanno dimessa,entusiasta di ritrovarli a casa però da ieri sera ha avuto dei comportamenti anomali:si ciucciava il dito,voleva mettersi nella culletta del piccolino e si notava la sua tensione.Stamattina non appena mi ha visto ha subito detto di voler andare a casa di zia e pranzare pure,nonostante sua mamma ha provato a convincerlo di rimanere a casa lui non ha voluto.Ora di pranzo invece si è chiuso in un silenzio con le mani in bocca e non c’è stato verso di convincerlo a mangiare,fino a quando è scoppiato in pianto…ho cercato di spronarlo dicendo “domenico sei arrabbiato con zia? ” ma lui continuando a piangere mi ha detto di essere arrabbiato con mamma e di voler tornare a casa sua.Ieri nonostante sia iniziato l’anno scolastico i suoi genitori hanno pensato di non mandarlo all’asilo per non dare subito l’impatto di toglierlo dal fratellino.Aspetto suoi consigli,temo che magari ne soffra della situazione nuova e bisogna aiutarlo.Grazie in anticipo dell’attenzione prestatami. ZIA MARIA (RC)

    RISPOSTA

    Gentile zia Maria,

    i comportamenti regressivi nei bambini sono naturali in situazioni di difficoltà, soprattutto se quest’ultima è legata all’arrivo di un fratellino.

    Dal racconto che ci ha dato, sembra emergere un’intensa ambivalenza del suo nipotino, evidentemente dibattuto tra la gioia per la novità e la rabbia, verosimilmente legata al dover affrontare questa situazione inedita e all’intensa frustrazione di non essere più al centro dell’attenzione. Il bambino ha infatti alternato momenti in cui ha voluto evitare il contesto familiare così grandemente modificato, ad altri in cui ha prevalso il desiderio di ricercare attenzioni (i comportamenti regressivi), o di mantenere un certo controllo della situazione (iil voler tornare a casa).

    E’ molto significativo che il piccolo sia in grado di confidarsi con la zia esprimendo la sua rabbia nei confronti della madre: offrirgli spazi perchè possa comunicare (parlando, oppure giocando) i propri stati interiori lo può aiutare ad affrontare questo delicato periodo di adattamento.

    Riguardo all’asilo, forse la scelta di non mandarlo del tutto è un po’ radicale, ma molto dipende da come si sentono i genitori stessi a riguardo. In queste situazioni consiglio comunque che ciascun adulto di riferimento (mamma, papà, e, dove ci siano, anche zii, nonni, tate) si ritagli degli spazi di tempo da dedicare esclusivamente al primogenito: anche poco, ma di buona qualità, e dove sia esplicita l’intenzione di stare proprio con lui e passare un tempo buono insieme. Valorizzare le sue competenze di bambino di 4 anni; affrontare i momenti regressivi con una certa tolleranza, ma senza approvarli appieno; concedersi qualche temporaneo “vizio”: possono essere modalità da mettere in atto per far sentire al bambino di comprendere la sua difficoltà, e contemporaneamente infondergli fiducia nelle sue capacità di poter affrontare la situazione, pur se, ovviamente, supportato dai suoi adulti più cari.

    Cordialmente,

    Roberta Cacioppo

    psicologa psicoterapeuta dell’età evolutiva

    Roberta Cacioppo

    Roberta Cacioppo

    ESPERTA NEI PROBLEMI DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI. Consulente presso il servizio di tutela minori del Comune di Buccinasco (Milano), settore “servizi alla persona”. Nata a Milano nel 1976, si è laureata in psicologia nel 2000 e si è specializzata in psicoterapia nel 2009. Cultore della materia presso la cattedra di psicologia dinamica dell’Università cattolica […]
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