Rottura capitello radiale

    DOMANDA

    Gentile dottore,

    mia figlia ha subito l11 settembre scorso una frattura composta al capitello radiale per la quale è stata ingessata con valva aperta per 21gg.

    Subito dopo la rimozione del gesso abbiamo iniziato con la fisioterapia che si è subito dimostrata molto dolorosa. dopo i primi 8gg di fisio leggera si è passato alla spinta sia massima sia in chiusura che in apertura del braccio provocando anche del gonfiore al gomito.Ora dopo aver smesso di “forzare” e dopo essere rientrato il gonfiore, si continua con frequenza di tre giorni per 15 minuti a volta la settimana.

    Purtroppo ancora non riesce a chiudere (da sola solo a 90°) e alla distensione completa mancano 10°.

    Vorrei avere un suo parere in merito, se procedere così oppure intraprendere un altro percorso riabilitativo.

    Cordialmente la ringrazio.

    RISPOSTA

    I tempi sono rispettati. La frattura del capitello radiale comporta quasi sempre una rigidità’ articolare che impone una forte e dolorosa riabilitazione per il paziente. Se l’arresto articolare e’ elastico si deve procedere con la kinesiterapia assistita intensiva,se invece a valutazione specialistica dovesse apparire tipo blocco meccanico,si può’ arrivare a una mobilizzazione in narcosi.

    Consiglio un attento monitoraggio specialistico ortopedico

    Arturo Guarino

    Arturo Guarino

    Direttore della struttura complessa di traumatologia dello sport all’Istituto ortopedico Gaetano Pini di Milano. Nato a Torre Annunziata (Napoli) nel 1955, si è laureato in medicina e chirurgia nel 1980 all’Università degli Studi di Milano, specializzandosi poi in ortopedia e traumatologia e in medicina dello sport. Dal 1991 al 1994 è stato medico sociale dell’Inter.
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