Complicanze nel Diabete

    DOMANDA

    Buona Sera,
    chi le scrive è un ragazzo di 26 anni, diabetico da 18 anni.
    Scrivo questo messaggio perchè sono molto preoccupato per la possibilità di degenerazione della mia malattia.
    In Passato sono stato seguito in un centro diabetico, ma il mio controllo è sempre stato scarso.
    Il valore di emoglobina glicosilata più basso fino ad oggi è stato 7,7 ottenuto poche settimane dopo la comparsa della malattia, da quel momento in poi ho sempre avuto questo valore in un range compreso tra 8,5 e 9,9.
    Oggi sono in cura presso un nuovo centro, e ho incontrato altri pazienti conosciuti nella pedatria, dove ero precedentemente, che hanno sempre avuto un controllo ottimale (ad es. ragazzi che nel corso di 20 anni di malattia hanno superato l’8 solo due volte).
    Questi individui, nonostante le attenzioni e un’età anche inferiore alla mia, hanno già riscontrato le prime complicanze di diverso tipo, chi accenni di piede diabetico(con amputazioni), chi retinopatia(e parziale perdita di vista ad un occhio),etc.
    Cosa che per fortuna non è ancora successa a me.
    La domanda è questa, quanto può avere inficiato la mia mancanza di attenzione sulla salute attuale? Ho attivato già un processo degenerativo irreverisibile, oppure ho ancora la possibilità di salvarmi da queste danni fisici permamenti?
    Sono profondamente turbato e scosso da quello che ho visto(ciò è accaduto in un convegno organizzato dal centro in cui ognuno raccontava la sua storia), spero in una parola di conforto. Inizio ad aver paura.

    RISPOSTA

    Buongiorno!
    La preoccupazione per la insorgenza nel tempo di complicanze croniche del diabete è comprensibile, soprattutto per un ragazzo con una lunga aspettativa di vita. E’ noto però che un buon controllo dei valori glicemici previene l’insorgenza di complicanze e ne rallenta la progressione, soprattutto agli occhi, reni e nervi periferici. Anche altri fattori sembrano avere un ruolo nella comparsa di complicanze, tra i quali in parte il fumo, la pressione, la dislipidemia, la predisposizione genetica, per cui oggi non è possibile predirre con accuratezza l’insorgenza delle complicanze.
    Al di là di queste riflessioni e rimpianti sul passato, inutili a questo punto, le consiglio di impegnarsi ora a fare controlli periodici e a iniziare a gestire seriamente la propria malattia. Con tutti gli strumenti a disposizione, oggi è più facile che in passato controllare le proprie glicemie e prevenire le complicanze croniche.
    Per cui coraggio e buon lavoro.

    Federico Bertuzzi

    Federico Bertuzzi

    Responsabile del programma di trapianto di isole pancreatiche presso l’Ospedale Niguarda di Milano. Nato a Senigallia (Ancona) nel 1965, si è laureato in medicina nel 1990 e si è specializzato in endocrinologia nel 1995. È uno degli esperti mondiali di trapianti e terapia cellulare nel diabete mellito di tipo 1, patologia su cui ha tenuto […]
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