DOMANDA
Salve,
ho un figlio di 22 anni molto problematico.Soffre di una grave forma di insicurezza,ansia generalizzata e da un paio di anni associata a manie di persecuzione.é in cura da una psichiatra da appunto un paio di anni,assume il risperidone teva 2 mg ma da allora non ho notato nessuni miglioramento anzi direi che peggiora,per cui la dottoressa ha voluto associare anche il depakin.ora pur essendo ignorante in materia mi chiedo:è giusto somministrare questi farmaci senza aver MAI e ribadisco MAI avergli fatto fare un esame del sangue per il giusto dosaggio? sono passati all’incirca 2 anni ma i sintomi sono peggiorati invece di migliorare e l’unica soluzione che propone è aumentargli la somministrazione di questi antidperessivi causandogli diversi problemi collaterali.Forse sarebbe meglio sospendere e intraprendere un percorso mirato con uno psicoterapeuta che lo aiuti a ritrovare un pò di sicurezza e soprattutto autostima visto che sino ad oggi risultati zero?La ringrazio anticipatamente per la risposta
Claudia
RISPOSTA
Gentile signora, le manie di persecuzione, cioè le paure immotivate di essere oggetto di minacce o violenze fisiche o psicologiche, hanno un diverso grado di “resistenza” alle terapie. A volte si tratta di convinzioni di breve durata legate a situazioni di stress e favorite da alcuni tipi di personalità, con risoluzione solitamente facilitata dai farmaci antipsicotici; altre volte sono invece convinzioni tendenzialmente persistenti finché dura il disturbo in cui si inseriscono, come nel caso della depressione psicotica, che favorisce a volte idee persecutorie basate su colpe solitamente inesistenti; anche in questo caso spesso le terapie sono efficaci; altre volte ancora si tratta di idee molto radicate inserite in disturbi psicotici tendenzialmente persistenti, nei quali il risultato delle terapie con farmaci antipsicotici non sempre è quello sperato. Non so qual’è la situazione di suo figlio in termini diagnostici per poterle dare suggerimenti più mirati. Posso solo dirle che purtroppo i dosaggi dei farmaci antipsicotici nel sangue non aggiungono molto alle informazioni cliniche, che per ora sono le uniche a guidarne la prescrizione. Un sostegno psicologico è sicuramente indispensabile, ma non è in alternativa alla cura con i farmaci, che in ogni caso non dovrebbero essere sospesi senza una precisa indicazione dello psichiatra e comunque con estrema gradualità. Cordiali saluti