DOMANDA
Buongiorno , mio padre di 63 anni è affetto da MIELOMA osseo , sparso un po’ in tutte le ossa , con particolare riguardo al rachide .
Ha già effettuato un ciclo completo di CHEMIO e RADIO , con somministrazione di Talidomide , ora le analisi del sangue risultano abbastanza buone , con valori accettabili e lui ha reagito bene , a parte il forte gonfiore .Adesso gli hanno consigliato l’auto trapianto , ma nell’immediato deve fare un ciclo di Zometa per rafforzare le ossa.
Vorrei un suo parere in merito alla cura e alla diagnosi della malattia .
Grazie
Francesca
RISPOSTA
Buona sera, Francesca. Mi scuso per il grave ritardo della mia risposta. In verità non credo di poterle dire molto più di quello che probabilmente già sa. Il mieloma multiplo è una neoplasia oncoematologica, che interessa la popolazione plasmacellulare. Le lesioni litiche delle ossa sono una caratteristica della malattia, legata al fatto che in essa si attivano gli osteoclasti, ossia cellule che promuovono il riassorbimento osseo. La radioterapia contribuisce al trattamento delle lesioni ossee, soprattutto se esse si associano ad un elevato rischio di frattura a livello del rachide. L’acido zoledronico (Zometa) è un farmaco molto potente che appartiene alla famiglia dei cosiddetti bisfosfonati: molecole che attivano gli osteoblasti (che sono cellule con la funzione di produrre matrice ossea, in antagonismo agli osteoclasti). L’autotrapianto di cellule progenitrici emopoietiche dopo chemioterapia ad alte dosi (melphalan 200 mg/m2) rappresenta oggi lo standard di trattamento per i pazienti “giovani” (di età inferiore ai 65 anni), al fine di consolidare al meglio i risultati ottenuti con la terapia tradizionale.