Ginocchia valghe e cartilagine consumata

    Pubblicato il: 24 Settembre 2010 Aggiornato il: 24 Settembre 2010

    DOMANDA

    Buongiorno,

    ho 21 anni e le ginocchia valghe, da anni ormai porto scarpe ortopediche con plantare.

    Diversi mesi fa, il ginocchio destro ha cominciato a farmi molto male quando lo piegavo.

    Ho fatto una risonanza magnetica, da cui é risultato che avevo la cartilagine consumata.

    Il medico mi ha prescritto un integratore di cartilagine, ma dopo aver fatto la cura non ho riscontrato nessun miglioramento.

    Ormai é da tanto che questa situazione va avanti, il ginocchio ha cominciato a farmi male anche mentre cammino, e siccome per piegarmi faccio più pressione sull’altro ginocchio, anche quello ha cominciato a fare male.

    Cosa potrei fare? L’ortopedico mi ha detto che potrebbe intervenire chirurgicamente, “allentando” i legamenti del ginocchio. Ho però dei dubbi : se il problema é la posizione della rotula, non potrei in futuro avere problemi anche all’altro ginocchio? Si può intervenire in altro modo?

    Grazie

    Cordiali saluti

    RISPOSTA

    Una mal distribuzione dei carichi dovuta a deviazioni in valgo o in varo del ginocchio e’ quasi sempre l’origine di anomalo consumo cartilagineo.

    Nel suo caso alla deviazione in valgo si associa anche un disassiamento della rotula e pertanto una sofferenza femoro rotulea. La sua giovane eta’ impone un trattamento drastico che potrebbe consistere in osteotomia varizzante (femore) ed eventuale riallineamento dell’apparato estensore (inserzione tendine rotuleo).

    Tutto questo dopo accurate valutazioni cliniche e strumentali(telerx grafie arti inferiori in carico-TAC per calcolo Tagt etc).

    Arturo Guarino

    Arturo Guarino

    Direttore della struttura complessa di traumatologia dello sport all’Istituto ortopedico Gaetano Pini di Milano. Nato a Torre Annunziata (Napoli) nel 1955, si è laureato in medicina e chirurgia nel 1980 all’Università degli Studi di Milano, specializzandosi poi in ortopedia e traumatologia e in medicina dello sport. Dal 1991 al 1994 è stato medico sociale dell’Inter.
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