DOMANDA
Mia Moglie, 48 anni, sportiva, sempre stata bene, mercoledì scorso durante il sonno notturno ha avuto una crisi epilettica(mai avuto prima e durata qualche minuto). Con l’ambulanza è stata trasportata al P.S. del San Gerardo di Monza e, dopo una tac che rivelava un piccolo ematoma, è stata ricoverata in neurochirurgia. Successivamente dopo una RMN è stata confermata la presenza di un angiona cavernoso di dimensioni inferiori al cm, il zona superficiale non critica (sinistra lontano dalla zona del linguaggio).
Ci hanno consigliato di intervenire chirurgicamente per rimuoverlo (stanno aspettando il nostro consenso).
I dubbi che ci assillano in questo momento sono principalmente 2.
E’ conveniente procedere in tal senso ?
La struttura ospedaliera attuale ha abbastanza “competenza ed esperienza per intervenire”, evitando in tal modo per il paziente ulteriore stress di dimissione, nuovo ricovero in altra struttura, ecc.
Grazie e cordiali saluti
RISPOSTA
l’angioma cavernoso e’ una malformazione vascolare costituita da un convoluto di vasi capillari anomali. In quanto capillari, il sangue che vi scorre ha una pressione che oscilla tra valori di poco superiori allo zero o addirittura negativi. Per questo le emorragie che esso provoca sono generalmente delle microemorragie e non delle emorragie importanti. Le microemorragie possono causare epilessia. Considerata la bassa tendenza al sanguinamento massivo, in generale, l’indicazione a intervenire chirurgicamente viene posta, secondo i piu’ moderni orientamenti, solo in caso di epilessia refrattaria al trattamento medico (cioe’ con farmaci) o in caso di ripetuti sanguinamenti importanti, Ecco perche’ si tende ad operare tali malformazioni sempre di meno. L’indicazione deve quindi essere posta e valutata attentamente solo caso per caso. Cordiali saluti