DOMANDA
Buon giorno professore,
temo di averLe inviato per errore un e-mail non finita, per cui la riscrivo.
Ho 62 anni e da circa 15 anni soffro di una forma di origine sconosciuta, ma lentamente progressiva di ipoacusia percettiva dx, con diagnosi, Le riferisco le ultime, di
-otosclerosi dx con sospetta estrinsecazione cocleare, – cocleopatia au dx di tipo idropico.
L’udito a sin. rientra nelle norma per l’età e non ho mai sofferto di vertigini.
Ho fatto negli anni numerosi esami, fra cui esame audiometrico tonale,TAC,ABR,RM, ma nessuna terapia mi è stata mai consigliata.
Da quasi 10 anni è comparso un fastidioso acufene dx, dapprima saltuariamente, poi dal 2005 presente in maniera continuativa. Dal 2008 poi ho cominciato a percepire un acufene anche all’orecchio sin, inizialmente in modo molto discontinuo, poi pressochè costante. Pertanto io vivo costantemente con questi acufeni in entrambe le orecchie e talvolta risulta proprio fastidioso.
Dal 2000 inoltre soffro di una forma lieve di ipertensione per cui assumo quotidianamente 50 mg. di atenololo, con buoni risultati e aparentemente senza effetti secondari.
Ora un medico di base mi ha detto di aver letto, senza ricordare la fonte, che l’atenololo può interferire sull’insorgenza degli acufeni e pertanto mi chiedo se devo cambiare la terapia. Inoltre vorrei sapere, in caso di risposta positiva, se tale correlazione riguarda solo l’atenololo o tutti i beta bloccanti.
Le chiedo anche cortesemente se medicinali come il Refalit forte, l’Acuval 400 o l’Acufen o simili possono essere utili, o cosa mi può eventualmente consigliare in termini di medicinali o altre terapie, tenendo presente che vivo a Trento. Infine se posso sperare in una regressione degli acufeni, o se questi mi accompagneranno per sempre.
Resto in attesa di una Sua cortese risposta e La ringrazio sin d’ora sentitamente.
Lucia Hoffer
RISPOSTA
Più che il farmaco, la ragione della comparsa dell’acufene è l’ipoacusia; non devono essere sottovalutati nell’acufene cause di tipo emotivo.
Comunque, in casi come il suo, spesso il ritorno ad un buon udito è condizione sufficiente per la riduzione dell’acufene, eventualmente ricorrendo ad una protesizzazione acustica.
Nulla in contrario all’utilizzo di Acuval o similari, per quanto personalmete non abbia una grossa fiducia in essi.
Forse tuttavia il vero problema nel suo caso è determinare la causa dell’ipoacusia.
Porgo distinti saluti e auguri di buone feste
Roberto Teggi