Estremamente confusa

    DOMANDA

    Buongiorno dottoressa, sono una ragazza 28 enne sposata da tre anni con un ragazzo che per motivi lavorativi non è mai stato sotto il mio stesso tetto; non ho mai avuto un matrimonio felice, nonostante l amassi, né una gravidanza felice né un post parto felice e tutto questo per via del carattere di mio marito, arrogante, presuntuoso, non mi rispetta verbalmente … litighiamo e sembro suo fratello non una donna al quale deve rispetto; il punto è che ho subito tanto (verbalmente s intende) da mia suocera e mio marito, frasi e gesti che mi hanno lasciato l amaro in bocca come , le faccio un esempio, non chiamarmi per una settimana per via di una discussione in cui c entrava la madre mentre ero incinta…è solo un esempio altrimenti dovrei star qui una vita; non sopporto piu i suoi genitori, cafoni, maleducati, chiassosi… da quando ho partorito non sopporto più nemmeno mio marito,non è stato in grado di darmi dolcezza e amore dopo il parto.. adesso lui ha ricevuto un trasferimento lavorativo ed io dovrei seguirlo, ma ho mille dubbi, paure, non voglio allontanarmi dalla mia famiglia che è l unica che mi ama veramente, non so cosa fare dottoressa, so soltanto che mi sto arrovellando per cercare una soluzione… non sono più felice… nonostante lui adesso sia cambiato, sia più dolce… io non ho nemmeno più voglia di abbracciarlo! Cosa mi sta accadendo! ? Che devo fare?può essere che sto subendo adesso il colpo di tutte le litigate? Può essere che io non lo ami più?

    RISPOSTA

    Gentile lettrice,
    dalla sua lettera emerge perfettamente lo stato di confusione in cui si trova ultimamente, ma che forse l’ha da sempre accompagnata durante questo rapporto. Il momento del post parto è poi un momento estremamente delicato, è una fase in cui la donna si ritrova a ricoprire un nuovo ruolo (quello di mamma) ed al contempo a desiderare ancora di essere moglie e donna; non c’è nulla di più importante in questo periodo del sentire la vicinanza del proprio compagno/marito, per vivere al meglio questa bellissima esperienza. Il suo sentirsi “sola” le fa mettere in discussione tutto quello che la circonda. Se non vi fosse l’incombenza di un imminente trasferimento, le direi di prendere e dare del tempo: tempo per riflettere lei stessa su cosa è rimasto di questo rapporto, se mai è stato solido, se sia possibile fare e costruire qualcosa insieme; tempo per capire quanto la situazione familiare intorno a sè stia influenzando la vostra storia e se sia possibile arginarla, insieme; tempo per parlare con suo marito, cosa importantissima: esprimergli i propri vissuti, senza aggredire o rivangare vecchi episodi; infine tempo per consentire a suo marito ed a lei stessa, una volta chiarite le posizioni di ciascuno, di poter modificare il vostro rapporto.Tutto questo perchè, come dicevo, la fase della prima maternità è un momento molto delicato e confusivo, non sarebbe opportuno prendere decisioni a caldo ed immediatamente. Tuttavia, vi è questo trasferimento incombente, forse non del tutto negativo…Nella lettera, in prima battuta, afferma di non aver mai vissuto con lui per motivi lavorativi; la vostra vita di coppia forse non è mai iniziata, non vi siete potuti mettere in gioco, ma ciascuno di voi è rimasto ancorato alla propria famiglia di origine. Partire insieme potrebbe quindi essere un’occasione. Ne parli con lui, cercando di tenere fuori entrambe le vostre famiglie e coinvolgendole solo se di comune accordo per potervi aiutare negli aspetti pratici della vita. Inoltre si ricordi che nessuna decisione è definitiva, ovvero qualora lei decidesse di seguire suo marito e poi tornare indietro per evidenti problematiche, potrà sempre farlo, almeno non avrà il senso di colpa per non aver dato una chance alla vostra storia familiare!
    Con i miei migliori auguri,
    Dott.ssa Piana

    Sonia Piana

    Sonia Piana

    SPECIALISTA IN TERAPIA FAMILIARE. Psicologa e psicoterapeuta presso la residenza sanitaria assistenziale San Giacomo di Torino. Nata a Torino nel 1977, si è laureata in psicologia clinica e si è specializzata in psicoterapia sistemica relazionale. È consulente-formatrice in alcune cooperative del Piemonte, soprattutto per tematiche sull’handicap e sul lavoro di equipe nei contesti sociali. I […]
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