DOMANDA
Buonasera Prof. Armanini,
ho 27 anni e da anni prendo contraccettivi ormonali (nuvaring) per ovaio policistico diagnosticato.Prima dell’estate ho iniziato ad avere forti dolori alla testa e rigidità al collo durante i giorni di sospensione e la ginecologa mi ha consigliato di fare la pausa ogni 2-3 mesi.
Dopo delle vacanze estive molto sportive (ciclismo su strada) sono aumentata in pochi giorni di 6kg senza cambiare alimentazione o attività, ed il successivo periodo di sospensione i dolori si sono estesi a tutte le articolazioni lasciandomi a letto per più di una settimana.Un consulto con un ginecologo diverso mi ha portato a sospendere la contraccezione ormonale vedendo in questo aumento di peso un effetto collaterale dell’utilizzo prolungato. Da allora ho dovuto indurre il ciclo con il farlutal dopo 2 mesi di amenorrea, ed in seguito alla comparsa di un leggero ciclo sono tornati i dolori persistenti in tutto il corpo.
Un accertamento presso il reparto di reumatologia ha escluso patologie gravi e portato alla diagnosi di fibromialgia.I livelli ormonali, tiroide e le analisi generiche sono tutte in ordine escluso l’aldosterone (490 su un massimo di 300 mg) ripetuto 2volte. L’endocrinologo interpellato mi ha detto di non aver mai sentito di dolori muscolari con cause ormonali e che non presento gli altri sintomi tipici dell’ iperaldosteronismo. Mi ha consigliato di riprende il nuvaring,ma non vorrei peggiorare la situazione. grazie per la disponibilità
RISPOSTA
mi è difficile riposnderle in modo informato. Sicuramente il contraccettivo anche per via vaginale può dare disturbi che sono diversi da caso a caso. Nella sindrome dell’ovaio policistico l’aldosterone può essere elevato e il contraccettivo anche nelle donne che non hanno la sindrome dell’ovaio policistico fa aumentare di molto l’aldosterone, che potrebbe essere in causa nella sintomatologia muscolarese il potassio si fosse abbassato. L’aumento del peso mi fa pensare che dovrebbe anche esplorare l’aspetto metabolico che è sempre coinvolto nella sindrome dell’ovaio policistico. Deve anche farsi vedere per una valutazione del metabolismo del calcio e della vitamina D che spesso e bassa nella sindrome. Il suo medico valuterà anche possibili danni muscolari dovuti talora alla attività sportiva eccessiva
In conclusione deve essere visitata da un medico che la valuti in modo completo tenendo conto di tutti i risvolti della sindromne della sindrome dell’ovaio pollicistico (metabolico, ormonale, ginecologico internistico etc) La terapia deve sempre esser einbdigviduale in base alla visita e agli esami
decio.armanini@unipd.it www. decioarmanini.it