DOMANDA
Egregio Dottor D’Antonio,
Nell’ambito di una ricerca scolastica sto conducendo un piccolo studio su Freud e avrei bisogno qualche delucidazione, se non le è di troppo disturbo:
-cosa si intende per regressione libidinale?
-e con fissazione invece?
– quali sono i tre criteri con cui Freud definisce la perversione?
Grazie mille e a presto spero
RISPOSTA
Gentile studente/studentessa,
provo a dare una spiegazione in termini semplici di questi concetti psicoanalitici.
La regressione libidica sta ad indicare un “tornare indietro” verso stadi di sviluppo psicologico-libidico e dell’Io antecedenti rispetto all’attuale stadio in cui si trova il soggetto. Se si vede lo sviluppo della persona come un progredire di stadio in stadio – ad esempio: prima e seconda infanzia, pubertà, adolescenza. – la regressione riporta il soggetto indietro. La regressione è vista come un “meccanismo di difesa” che, come la maggior parte dei sistemi difensivi psicologici, oltre ad essere inconscia ed automatica, non risolve veramente il problema che la persona ha di fronte.
Esiste anche una “regressione al servizio dell’Io” individuata nel processo creativo dell’artista, ed una “regressione terapeutica” che si verifica nel contesto del lungo rapporto psicoanalitico tra terapeuta e paziente. Ma una certa forma di “regressione” momentanea avviene in molti altri casi, ad esempio nei rapporti terapeutici in senso generale, ma anche in situazioni quali l’ospedalizzazione.
La fissazione risponde alla domanda: fin dove regredisce l’individuo? La risposta è che la persona regredisce ai suoi “punti di fissazione”, cioè a situazioni in cui vi è stato una sorta di ancoraggio libidico a persone, atteggiamenti, immagini, gratificazioni, modalità di relazione, ecc.
E’ come se nel mondo inconscio persistessero “cose” – esperienze, immagini, rappresentazioni – che hanno un potere attrattivo nel momento di difficoltà della persona la quale, appunto, regredisce verso queste antiche o superate modalità di esperienza e, in genere, di vita.
La perversione è vista da Freud come la messa in atto di ciò che il nevrotico rimuove, combatte o da cui si difende. Nella perversione è presente la regressione a condotte o situazioni psicosessuali infantili. La sessualità perversa rappresentano l’intera sfera sessuale del soggetto, invece di rappresentarne solo una parte, come si ritiene che sia nella sessualità adulta “normale”.
Spero di aver dato una risposta sufficientemente chiara a questa sua domanda, a dire la verità, abbastanza “atipica”…
Cordialmente,
Andrea Castiello d’Antonio