Sospetto tumore secondario del fegato

    DOMANDA

    Egregio Professore, mia madre di 68 anni ha subito a giugno 2011 un intervento di cistectomia radicale con confezionamento di ureteroileocutaneostomia per carcinoma uroteliale della vescica a prevalenti aspetti squamosi infiltrante la tonaca muscolare. Staging post-operatorio pT3a pN0 (0/22). Nessuna chemioterapia poiché è risultato negativo l’esame istologico dei linfonodi e dei tessuti perivescicali. Controlli successivi ogni 6 mesi: TAC ADDOME E TORACE tutti negativi per neo-lesioni sospette. Il 21/3/2013 all’ultimo controllo risulta negativa la TAC torace, mentre dal referto della TAC addominale risulta: “A livello del parenchima epatico, in corrispondenza del sesto segmento si osserva comparsa di immagine ipodensa di 4mm di non sicuro significato cistico, ma non tipizzabile con certezza per esigue dimensioni; indispensabile controllo a breve o eventualmente valutazione con esame ecografico mirato”. Vorrei sapere se un esame ecografico immediato possa essere effettivamente dirimente per la diagnosi di eventuale lesione metastatica del fegato (o se sia prematuro date le dimensioni dell’immagine ipodensa), e quali altri esami potrebbero essere utili in questo momento per giungere a corretta diagnosi. Vorrei inoltre conoscere quali indicazioni terapeutiche si porrebbero nel caso di tumore secondario del fegato (escissione chirurgica? Radioterapia? Chemioterapia? Altre terapie non chirurgiche?). Ringrazio per la cortese attenzione e per ogni eventuale risposta

    RISPOSTA

    Caro lettore,
    gli esami diagnostici per le lesioni focali del fegato a disposizione sono: ecografia, TAC e RMN. L’associazione di 2 esami nei casi dubbi è generalmente dirimente anche per le lesioni di piccole dimensioni.
    Nel caso da lei descritto, trattandosi di un’unica lesione in una sede facilmente approcciabile chirurgicamente, se si trattasse di una metastasi il trattamento di scelta sarebbe l’intervento chirurgico