Radioterapia ed Ormonoterapia

    DOMANDA

    Buongiorno.
    Ho 42 anni e sono in attesa di essere operata per carcinoma mammario.
    Quando il Chirurgo-Oncologo deciderà la terapia a me più appropriata vorrei essere in grado di poter eventualmente, nel caso, scegliere tra radioterapia oppure ormonoterapia.
    Vorrei gentilmente sapere da Lei il motivo per cui la radioterapia è considerata più forte dell’ormonoterapia nonostante abbia effetti collaterali più lievi
    (irritazioni cutanee ed oculari- faringite -perdita del gusto e dell’olfatto-stanchezza e nausea-perdita di peli e capelli) rispetto a quelli dell’ormonoterapia che trovo siano molto più invasivi : vampate di calore e ritenzione idrica -alterazioni e/o sospensione della regolarità dei cicli mestruali – secchezza vaginale o perdite vaginali, iperplasia della mucosa uterina, cisti ovariche, polipi uterini – variazioni di peso (aumento o diminuzione)- osteoporosi- dolori ossei articolari o muscolari- crampi muscolari- cefalea – stanchezza -depressione- insonnia- alterazioni dei valori delle transaminasi, del colesterolo e dei trigliceridi- reazioni allergiche localizzate o generalizzate.Inoltre alcune terapie ormonali possono determinare disturbi della vista, tromboflebiti, trombosi profonde, episodi ischemici cerebrali e embolia polmonare, ipertensione arteriosa e ischemia miocardica, carcinoma dell’utero.

    PERCHE’ la radioterapia è più forte ma gli effetti collaterali sono minori?
    GRAZIE.

    RISPOSTA

    Cara Lettrice, ogni terapia e ogni farmaco ha i suoi effetti collaterali, e ogni paziente reagisce in modo diverso: c’è chi ne soffre di più e chi di meno. L’ormonoterapia registra qualche effetto secondario in più ma non tutti quelli che lei menziona e inoltre la radioterapia è maggiormente collaudata e col tempo la ricerca scientifica ne ha affinato la tecnica. Il mio augurio è che lei affronti serenamente la terapia chiedendo ai suoi medici curanti, che hanno certamente una conoscenza approfondita del suo organismo, le delucidazione sull’opzione terapeutica da scegliere.
    Un augurio affettuoso
    Umberto Veronesi