Informazioni su dipendenze

    DOMANDA

    Salve,volevo chiederle un’informazione circa la dipendenza dal fumo. Mio padre adesso ha 66 anni ed ha fumato una media di 2 pacchetti di sigarette al giorno dall’eta’ di 19 anni fino ai 40, arrivando spesso a superare anche i 3 pacchetti. Poi ha smesso di punto in bianco senza consultare medici o prendere farmaci ma con la sola forza di volonta’. Da allora soffre di nervosismo cronico,ansia,scatti d’ira e mancanza di controllo nel rispondere verbalmente nelle discussioni piu’ o meno accese. Inoltre e’ sempre in allerta e reagisce ad ogni imprevisto in maniera sproporzionata rispetto alla reale gravita’ del fatto,agitandosi e innervosendosi sempre piu’. Ci puo’ essere un nesso tra il modo in cui ha smesso di fumare e questa sua situazione nervosa attuale? E ,se si, come fare a migliorare le cose? Grazie in anticipo.

    RISPOSTA

    Gentilissimo,
    mi scuso subito per il ritardo nella mia risposta dovuta al mio congedo per la maternità.
    Veniamo a suo padre, che ha fatto un’ottima e coraggiosa scelta nel decidere di smettere di fumare; la modalità lo espone ad alcuni disagi, ma è inutile dire che l’importante è smettere quindi gli faccia i complimenti da parte mia.
    La sua storia di fumatore ci lascia facilmente immaginare che sia una persona che ha sviluppato una forte dipendenza sia fisica che psicologica dalla sigaretta.
    Per quando riguarda la dipendenza fisica, non mi ha detto da quanto tempo ha smesso di fumare. Se è da meno di 2 mesi (ma anche di più, c’è molta soggettività) i comportamenti da lei descritti sono compatibili con delle crisi di astinenza. Il percorso di disassuefazione, infatti, prevede di solito l’utilizzo di farmaci (che poi vengono gradualmente abbandonati) proprio per limitare/attenuare questi spiacevoli sintomi che spesso accompagnano il percorso di stop fumo. Maggiore è la dipendenza fisica, più fastidiosi saranno questi sintomi. L’obiettivo dei farmaci che vengono usati consiste nell’abituare il corpo (e parallelamente la mente) a vivere senza sigarette. A volte, anche a distanza di tempo dallo stop, può essere utile utilizzare qualche farmaco sostitutivo della nicotina, ma va valutato bene da quanto tempo ha smesso.
    Dal punto di vista psicologico, va certamente considerato che probabilmente suo padre ha gestito per 47 anni i momenti difficili della vita utilizzando la sigaretta, che può avere un effetto apparentemente sedante, e la cui manipolazione fornisce una consolazione e un effetto anti stress . Si trova quindi di punto in bianco a imparare a gestire le normali tensioni, e in particolare l’ansia, senza questo ausilio.
    Credo vada capito meglio il momento in cui si trova suo padre e che possa beneficiare di un supporto di tipo psicologico da un consulente dedicato. Mi faccia sapere!

    Chiara Marabelli

    Chiara Marabelli

    SPECIALISTA NELLA DIPENDENZA DA SIGARETTE. Consulente presso l’Istituto nazionale dei tumori di Milano per la disassuefazione da fumo di sigaretta e per la prevenzione del tabagismo nelle scuole. Nata a Milano nel 1980, si è laureata in psicologia nel 2004. Esperta nella prevenzione del tabagismo negli adolescenti, si occupa di psicologia clinica con particolare interesse […]
    Invia una domanda