DOMANDA
Mi chiamo Antonio, ho 43 anni, sono alto 1,85 e peso kg 80, soffro di diabete di tipo II, depressione e lieve insufficienza renale cronica, a causa del litio, che, per fortuna non prendo più da circa sei mesi. La mia creatininemia è 1,60 mg%.
Quanta acqua devo bere al giorno?
La ringrazio della risposta.
Cordialmente, Antonio
RISPOSTA
Gentile Antonio,
la sua è una domanda frequentissima e importante, ma la risposta non è semplice. Infatti ci sono molte variabili che influenzano la produzione del volume urinario, ad esempio se il clima è caldo si disperdono liquidi con la sudorazione e bisogna bere di più. Oppure se si assumono farmaci che riducono la nostra capacità di concentrare le urine (come il litio), avremo la tendenza ad urinare molto e quindi bisogna bere di più per evitare la disidratazione. In caso di un episodio di diarrea sarà necessario aumentare l’introito di fluidi, per evitare disidratazione. Nelle diarree profuse, la disidratazione può essere molto pericolosa, anche per la vita. Ci sono poi condizioni, come l’insufficienza renale nelle sue fasi più avanzate o lo scompenso cardiaco, in cui può esserci una difficoltà di eliminare fluidi che si accumulano quindi nell’organismo, per cui prescriviamo l’uso di diuretici, che aumentano la diuresi. In queste condizioni i medici dicono ai pazienti di bere di meno.
Chi ha prodotto un calcolo renale, se non ha insufficienza renale, deve bere molto per evitare che i calcoli si formino nuovamente. In questi casi si consiglia di bere oltre due litri al giorno, per urinare tra 1,5 e 2 litri al giorno. Chi beve troppo poco, meno di 700 ml al giorno, è a maggior rischio di disidratazione.
Nel suo caso, credo che bere tra un litro e un litro e mezzo di acqua al giorno dovrebbe essere adeguato, ma se ci sono condizioni particolari questa quantità potrebbe cambiare. Nel dubbio, ne parli con il suo medico di medicina generale, che certamente la potrà aiutare.
Un’ultima cosa: è senz’altro preferibile l’acqua alle bibite, soprattutto nel suo caso, essendo affetto da diabete mellito.
Con i migliori saluti,
Dott. Maurizio Gallieni