DOMANDA
Gent.mo Dottore, sono un uomo di 52 anni ( ho smesso di fumare da oltre un anno ) e da oltre un mese soffro di una raucedine persistente, la voce va e viene, nonostante areosol e cortisone. Sottoposto a laringoscopia, mi è stata diagnosticata una sindrome da reflusso, che seppur trattata coi farmaci ad hoc, non ha prodotto che lievi miglioramenti. La mia sintomatologia non è acompagnata da tosse, o da difficoltà di deglutizoione nè altro; ho anche fatto una ecografia alla tiroide che è negativa. Per completezza di informazioni, a causa di due episodi di fibrillazione, assumo da circa 8 mesi, seppure in minima dose, un antiaritmico e un betabloccante.
Le chiedo un consiglio su cosa altro fare.
Antonio Di Sario
RISPOSTA
gentile utente, se è stata fatta una diagnosi di sindrome da reflusso gastro esofageo (i segni sono generalmente evidenti all’esame laringoscopico) il trattamento corretto (che deve essere protratto per almeno 3 mesi) è quello che prevede l’utilizzo di farmaci che inibiscono la secrezione gastrica di acido cloridrico, farmaci che facilitano lo svuotamento gastrico e presidi che proteggano meccanicamente la mucosa dell’ipofaringe e dell’esofago. tutto questo non può però prescindere da un cambiamento del regime alimentare che, meglio di ogni farmaco, riduce il reflusso g.e.
faccia quindi riferimento ad un otorinolaringoiatra che, eseguendo una laringoscopia indiretta, saprà fare la corretta diagnosi e proporle una terapia a tutto tondo. cordiali saluti.
giorgio bandiera