PSA dopo prostatectomia radicale

    DOMANDA

    Buongiorno Dottore, le scrivo per mio padre, ha 65 anni e nel 2008 ha subito un intervento di prostatectomia radicale e successiva radioterapia piu’ ormonoterapia di lunga durata ( 2 anni) per carcinoma prostatico localmente avanzato (T3b N +). Per 5 anni il valore del PSA e’ stato 0,00, da 5 o 6 masi ad adesso si e’ alzato fino ad arrivare a 0,30. Come puo’ capire anche la nostra preoccupazione aumenta, vorrei un suo parere in merito e vorrei sapere cortesemente quale valore deve raggiungere il PSA per poter intervenire.
    Grazie e Cordiali Saluti

    RISPOSTA

    Gentile signora,
    il tumore della prostata di cui suo padre è stato operato era in forma “localmente avanzata (pT3b)” con infiltrazione della vescicola seminale extraprostatica.
    In questo stadio le recidive sono frequenti e in massima parte sono localizzate nella loggia prostatica, dove c’erano cellule tumorali sparse sin dall’epoca dell’intervento. Ma possono essere presenti anche altrove. Non sempre è facile trovarle.
    Se il tempo di raddoppiamento del valore del PSA non è alto, si può aspettare e ricontrollare in seguito. Viceversa occorre cercare di trovare queste cellule (se possibile) per decidere che cure fare. Quindi occorre una scintigrafia delle ossa, una RMN della pelvi e una TAC del torace e dell’addome.
    Poi si valuterà insieme all’urologo come procedere. Se non ci sono metastasi a distanza, non è escluso che si possa fare una radioterapia sulla loggia prostatica associata a una terapia ormonale per alcuni anni.
    Cordiali saluti
    Rodolfo Passalacqua

    Rodolfo Passalacqua

    Rodolfo Passalacqua

    ONCOLOGO MEDICO. Direttore del reparto di medicina e oncologia dell’ospedale di Cremona. Nato nel 1954 a Reggio Calabria, si è laureato in medicina all’Università di Messina nel 1979 per poi specializzarsi in oncologia all’Università di Parma nel 1984. È professore a contratto di oncologia presso l’Università di Parma.
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