herpes recidivante dito mano: posso guarire?

    DOMANDA

    salve. Ho 52 anni. Da circa 3 anni ho un fastidiosissimo herpes al dito medio mano sinistra (sempre lì!!!). Attualmente, ogni mese circa, il dito si ingrossa e fa delle vesciche. (pateracchio erpetico ?!). Sono stato visitato da vari dermatologi ma non ho risolto il problema. Acyclovir e Brivirac al bisogno – ho fatto i vaccini Lupidon G e Lupidon H, ma senza risultati soddisfacenti ed apprezzabili. Posso guarire? Posso riuscire a far passare più tempo tra una “crisi” e l’altra? Non mi sembra possibile che mi ritorni tutti i mesi e che debba prendere sempre tutti i mesi e per tutta la vita per 7 gg Brivirac o Acyclovir. la diagnosi è corretta: herpes. è stato fatto analizzare anche il liquido delle vescichette del dito. l’intensità dei fenomeni è elevata e frequente. ciò non è più tollerabile in quanto la mano mi fa male il dito diventa grosso ed infiammato mi vengono vesciche ed anche la mobilita delle articolazioni è diminuita ed è arrivata anche artrosi. cosa devo fare per guarire o quanto meno per diminuire le crisi acute troppo frequenti e veramente invalidanti? grazie. saluti. gullan

    RISPOSTA

    HERPES
    Accanto alle manifestazioni tipiche della patologia (vale a dire la comparsa di vescicole raggruppate su una base di cute eritematosa, confinate nell’area unilaterale di innervazione di un nervo sensitivo e associate a dolore anche molto intenso) sono possibili situazioni cliniche anche assai diverse, forse come nel suo caso, nonché presentazioni peculiari che possono rendere la diagnosi difficile e di conseguenza non consentire o comunque ritardare l’inizio della terapia antivirale. Forme rare descritte in letteratura comprendono lo zoster bilaterale, a coinvolgimento di dermatomeri multipli, lo zoster ricorrente e lo zoster con localizzazioni in organi interni, quali vie respiratorie o vescica urinaria. Per cui in letteratura scientifica sono presenti varietà di manifestazioni cliniche. Tranne che nei rari casi atipici, la diagnosi è clinica e/o bioptica, test di Tzanck, coltura virale e immunofluorescenza diretta. Ma anche sierologica, se i dubbi permangono, per determinarne la presenza degli anticorpi anti Herpes 1 e 2 con un semplice esame del sangue. Spero che Lei sia stato consigliato bene. Il dolore associato allo zoster è la manifestazione che prostra maggiormente i pazienti e che, quando si protrae oltre la durata della fase acuta, evolve in una sintomatologia definita nevralgia post-erpetica, ciò lo distingue fortemente dal simplex ad esempio. L’inizio tempestivo della terapia antivirale sarebbe in grado di attenuare la virulenza dell’ Herpes. È del resto noto che quanto prima si inizia la somministrazione dei farmaci antivirali (auspicabilmente entro 72 ore dall’esordio), tanto più essi si dimostrano efficaci nell’accorciare la durata e nel prevenire o ridurre la gravità della sintomatologia erpetica. Aciclovir è una molecola farmacologica estremamente attiva, e il valaciclovir è risultato anche più efficace di aciclovir nell’accorciare la durata del dolore associato alle lesioni cutanee e nella riduzione della nevralgia post-erpetica. Le consiglio inoltre di valutare con il suo specialista terapie anti-infiammatorie specifiche per i fenomeni artrosici, l’associazione con gli anti-virali potebbe determinare una risoluzione più veloce della sua sintomatologia. Nel suo caso, mi auguro e, le auguro che tali terapie possono trovare giusta indicazione.

    Dott. Bruno Mandalari

    Bruno Mandalari

    Bruno Mandalari

    ESPERTO IN INVECCHIAMENTO CUTANEO Specialista in dermatologia Columbus Clinic Center. Responsabile del dipartimento nazionale di dermatologia rigenerativa dell’Isplad (International Italian Society of Plastic-Regenerative and Oncology Dermatology). Nato a Reggio Calabria, si è laureato all’Università di Messina, dove si è poi specializzato in dermatologia e venereologia.
    Invia una domanda