DOMANDA
Salve,
mio zio anni 67 ha 1 tumore al polmone (12 mm lobo inferiore)e 3 metastasi al cervello: 1 cervelletto piccola in sede profonda da trattare con radioterapia e 2 in sede parieto temporale e frontale parasagittale sn nell’ordine di 12 mm, tutte e 2 operate. la biopsia di questi segnala cellule miste epiteliali e fusate, molto necrotiche, ad alto indice mitotico, negative per anti gfap, ttf1, s-100, immunofenotipo ck7 positivo. presenta incertezza nei movimenti e calo ponderale 8 kg in 2 mesi. crisi comiziali e edemi risolti con mannitolo e levetiracetam.
Ossa mediastino ecc tutto il resto ok.
Sappiamo che é molto grave, ipotesi di tumore polmonare stadio IV con metastasi. Però continuo a chiedermi:
1) cosa significa che continuano a dire che sono piccoli e quindi é positivo? Non riesco a farmi rispondere sull’aspettativa di vita, cioé nessuno dice se cmq potrebbe vivere anche 10 anni. dappertutto sento e leggo che si muore. Noi parenti non siamo illusi e lui neanche, nonostante ciò non rispondono mai. Perché illuderci? qual’é la statistica (da cui poi ovvio ci sono le molte eccezioni)? sopravvivenza breve, o questo continuo dire deve farci pensare in termini di anni? Immagino che sia necessario attendere l’esito delle cure radioterapiche, ma io vorrei già un’idea, basata sulla letteratura che questi medici non dicono.
2) dicono che l’interpretazione dell’istologico non é univoca: ma quali sono le ipotesi? almeno una ce l’avranno! grazie di cuore
RISPOSTA
Cara Signora,
circa la domanda numero 2 ho difficoltà a risponderle perché mi mancano degli elementi. L’istologico che lei riporta è in effetti un po’ particolare, anche se non è incompatibile con una neoplasia polmonare primitiva. Immagino abbia fatto una serie di esami che escludono altre sedi di malattia.
Circa la prognosi provo a dirle qualcosa, per quanto si può con questa modalità:
1) le neoplasie polmonari in stadio IV non sono guaribili e se pur in tempi molto variabili portano a morte i pazienti.
2) una variabile fondamentale per dare informazioni sulla prognosi è la POSSIBILITA’ di fare un trattamento e la RISPOSTA della malattia al trattamento (quindi occorre vedere come si comporta la neoplasia dopo la radioterapia o dopo la chemioterapia, se verrà posta questa indicazione).
3) sebbene non sia corretto fare previsioni in termini temporali è assoultamente possibile presentare alcuni scenari “più tipici” (nei termini ad esempio della percentuale di pazienti vivi a un anno o a due anni dalla diagnosi).
Queste informazioni credo sia lecito richiederle agli oncologi che hanno in carico lo zio.