DOMANDA
Buongiorno, scrivo dalla provincia di Salerno.
Vorrei anche pregarVi di una cosa: il mio problema è legato ad una sofferenza femore-rotulea che, anche a livello mentale, mi sta fortemente provando anche perchè mi limita molto nella attività quotidiana.
Sono stato negli anni sottoposto a varie visite mediche che hanno sentenziato la presenza di una patologia del tipo condropatia retro rotulea considerata dagli specialisti non particolarmente avanzata. Le mie condizioni di salute, per come mi sento, dicono tutt’altro considerato che convivo stabilmente (ad esempio) con la presenza di versamento nelle ginocchia.
Ora vorrei che dalla prossima visita emergesse un quadro clinico “certo” (per esempio il grado di gravità della patologia, eventuali cure o terapie conservative e/o migliorative etc). Considerato che le ripetute Rsm eseguite negli anni hanno dato esisti contrastanti (l’ultima indica un normale spessore cartilagineo – molto inverosimile secondo il fisiatra – e problematiche connesse a una meniscopatia), mentre la precedente parlava di note artosiche etc.)
VORREI SAPERE QUALI ESAMI DIAGNOSTICI DEVO ESEGUIRE PER GIUNGERE ALLA DETERMINAZIONE SUL LIVELLO DELLA CONDROPATIA, LO SPESSORE DELLA CARTILAGINE, LO STATO DI CONSERVAZIONE DEI MENISCHI, LA LATERALIZZAZIONE DELLA ROTULA
MILLE GRAZIE
RISPOSTA
Scusandomi del ritardo con cui rispondo oltre agli esami da Lei praticati che sono gli unici in grado di evidenziare il danno cartilagineo se ben condotti e ben studiati l’unico esame che le consiglierei e uno studio particolare che si esegue con una TAC particolare (correttamente definito come studio TA-GT in grado di valutare quanto la rotula sia lateralizzata rispetto alla sua posizione naturale)Valori francamente patologici di questo studio potrebbero consigliare una eventuale soluzione chirurgica(realise dell’alare esterno o trasposizione della tuberosita tibiale che riporterebbero la rotula nella sua corretta posizione eliminando i disturbi da Lei descritti.Cordialmente Dott.Marco Pozzolini