DOMANDA
Egr. dott. Dettore,ho 25 anni e da circa 1anno e mezzo ho una storia con un ragazzo di 27.Inizialmente il nostro rapporto andava a gonfie vele ed entrambi ci sentivamo appagati in ogni sfera(sentimentale, sessuale, relazionale etc).Purtroppo,dopo circa 10 mesi che stavamo assieme,Lui ha iniziato ad avere problemi di desiderio sessuale che lo hanno – con mirabolanti giri mentali che evito di raccontare solo per una questione di sinteticità – portato a dubitare della sua sessualità.Da lì ha preso ad andare in cura da uno psichiatra e lo è tutt’ora. Nel frattempo la nostra relazione è completamente degenerata:vuoi perché io non avevo gli strumenti,nè forse la forza di stargli vicino e di capirlo; vuoi perchè la nostra vita sessuale continuava ad andare malissimo e avevo la sensazione di non essere desiderata e amata.Purtroppo circa un mese e mezzo fa ci siamo lasciati perchè entrambi esasperati.Non sono mancate frasi di rabbia tipiche di queste situazioni:gli ho detto che non mi sentivo sessualmente soddisfatta e che il dubbio sulla sua omosessualità mi avrebbe lacerata per sempre probabilmente.Da circa due settimane a questa parte c’è stato un riavvicinamento.Non stiamo insieme e così lui mi ha confidato di essere uscito con altre ragazze e di aver tratto giovamento del fatto che queste si dimostrassero interessate a lui.Dice che ha bisogno di riacquistare la fiducia in se stesso che io gli ho completamente fatto perdere.
RISPOSTA
Da quanto lei mi dice, si potrebbe trattare forse di un disturbo ossessivo-compulsivo costituito da dubbi di essere omosessuale. Ovviamente non è possibile fare una diagnosi solo in base alle poche righe che lei mi scrive, ma occorre una conferma da un professionista della salute mentale, che mi sembra già segue il giovane. Nel caso si tratti di questa condizione, non è un problema di natura sessuale (le persone che hanno questo disturbo non sono omosessuali, ma temono di esserlo e cercano a ogni costo di trovare prove e dimostrazioni di non essere omosessuali), ma si tratta di un problema piuttosto diffuso oggi nei giovani maschi. Può essere trattato con farmaci ma anche, e soprattutto, con psicoterapia a orientamento cognitivo-comportamentale.