se mangio proteine dormo

    DOMANDA

    salve, sono preoccupato, vorrei un consiglio su cosa fare. Nel 1996 cominciai ad accusare sonnolenza e stanchezza e scoprii di essere intollerante al latte. Poi le cose sono peggiorate. Se mangio diversi tipi di alimenti devo dormire, da un’ora a 3-4 ore. La pectina mi da sonnolenza, il pomodoro mi procura sonnolenza, il caffè, mi stordisce per varie ore. Se mangio proteine di diverso tipo attraverso legumi, pesce, carni, ho sonnolenza, in certi casi dopo 15 minuti dal pasto cado in un sonno profondo e mi sveglio molto stordito dopo 3 o anche 4 ore. Se mangio la maggior parte della verdura non ho problemi, tranne fave, broccoletti che mi danno anch’essi sonno, ma non sempre. Il cocco, se mangiato due giorni di seguito mi fa sentire come uno straccio e anche le patate. Le ultime analisi sono perfette in tutti i valori, anzi le transaminasi che erano sempre borderline sono buone. Ho l’elicobacter pilori a 107, su 1 come valore massimo. Ho una steatosi epatica con epatite A e B. In inverno questi problemi si accentuano. Non mangio carne pesce e legumi da 6-8 mesi. la sera mangio due dessert di soya e se mangio di più, carboidrati o altro, peggio se frutta alle volte. Mi sveglio di notte e rimango sveglio per 2 o anche 4 ore. Faccio vita per lo più sedentaria e se faccio camminate mi sento meglio. Sto prendendo uno stimolatore del fegato omeopatico che mi da più energia e affronto molto meglio i problemi, perché spesso non si fermano al sonno ma rimango stordito a lungo. Grazie

    RISPOSTA

    Gentile lettore, il fatto che il problema esiste da oltre 15 anni ci garantisce una certa tranquillità. La steatosi epatica e la vita sedentaria mi fanno pensare alla possibilità che la sua alimentazione non sia del tutto corretta. Se si aggiunge il sovrappeso o, peggio, un’obesità, potrebbe essere questa la causa della sua sonnolenza post-prandiale. Curi, inoltre, l’Helicobacter pylori, valuti lo stato della sua epatite B e faccia un elettrocardiogramma-Holter (vale a dire la registrazione per 24 ore della sua attivitàcardiaca), in modo da escludere un’alterazione del ritmo cardiaco. Cordiali saluti.

    Roberto Volpe

    Roberto Volpe

    Ricercatore al Servizio di prevenzione e protezione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). Specializzato in malattie del fegato e del metabolismo all’Università di Roma e dottore di ricerca in aterosclerosi all’Università di Siena, è autore di oltre 160 pubblicazioni scientifiche, prevalentemente su argomenti di epidemiologia cardiovascolare e di terapia dietetica e farmacologica delle malattie del […]
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