Algodistrofia III metatarso

    DOMANDA

    Buongiorno Dott. Varenna,
    a seguito di una iniezione di fenolo che mi ha fatto l’ortopedico per curare un dolore sotto la pianta, mi ritrovo a curare una di una profonda necrosi cutanea a sottocutanea causata proprio da quella iniezione.
    Dopo 30 sedute di camera iperbarica e continuo e forte dolore, ho fatto una risonanza magnetica che mi diagnostica una algodistrofia del III metatarso nella porzione distale e nella falange accompagnato da diffuso edema delle parti molli circostanti, da processo infiammatorio.
    Le chiedo se potro mai tornare ad avere una vita ed una postura o camminata normale oppure se questa patologia è destinata a peggiorare.
    Ci sono delle cure in merito?
    Cordiali saluti

    RISPOSTA

    Per il tipo di riscontro che la RMN ha dato è verosimile che non di tratti di una s. algodistrofica bensì di una frattura “da durata”, ovvero una frattura che si verifica in assenza di traumi su una situazione di resistenza meccanica scheletrica compromessa come può essere la sua dopo lo scarico prolungato.
    Cordialità
    MVarenna

    Massimo Varenna

    Massimo Varenna

    ESPERTO IN ALGODISTROFIA. Responsabile del centro per la diagnosi e il trattamento delle patologie osteometaboliche dell’istituto Gaetano Pini di Milano. Nato a Varallo (Vercelli) nel 1959, si è laureato in medicina all’Università di Milano nel 1984 e si è specializzato in reumatologia nel 1988. È professore a contratto presso la scuola di specializzazione in ortopedia […]
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