DOMANDA
Buongiorno dott. Soncini ho letto che è possibile fare un intervento in endoscopia per risolvere il reflusso gastroesofageo io ne soffro da 10 anni in forma abbastanza grave devo sempre ricorrere all’omeprazolo che non sempre fa effetto di notte ho la bocca con sapore amaro avendo forse anche il reflusso biliare nello stomaco ho un’ernia iatale da scivolamento di 1,5 cm che lascia il cardias incontinente mi condiziona molto la vita nonostante avessi cura di mangiare leggero soffro di gastriti che arrivavano a causarmi forti mal di gola, Come è possibile risolverlo e i farmaci a lungo termine non sono poi dannosi? Ora prendo la dose di 10 mg. Cordiali saluti.
RISPOSTA
La terapia della malattia da reflusso è certamente una terapia medica che trova solo in casi selezionati il supporto di una terapia chirurgica mini invasiva o endoscopica. Un numero consistente di pazienti con malattia da reflusso non risponde adeguatamente alla terapia perché non segue stili di vita adeguati ( fumo sedentarietà) o presenta un sovrappeso, senza pensare all’importanza di una dieta povera di quegli alimenti che possono peggiorare il reflusso come il cioccolato, il caffè, le bevande gasate, il the verde , il vino. Inoltre a completamento diagnostico andrebbe eseguita una valutazione del materiale refluito con indagini ad hoc, ad esempio con una impedenziometria . Per ultimo ma non da ultimo i farmaci in questi pazienti non vengono sempre bene utilizzati e in alcune situazioni risultano sotto dosati . Il farmaco da lei impiegato è sicuramente il capostipite degli antisecretici acidi , sicuro, anche a lungo termine ma in questo momento impiegato ad un dosaggio ridotto e probabilmente inutile per i sintomi da lei riferiti. Pertanto prima di ricorrere ad interventi invasivi prenda in considerazione la possibilità di consultarsi con uno gastroenterologo che saprà valutare la sua situazione in modo completo , valutando oltre alle indagini endoscopiche da lei effettuate anche le malattie presenti e i farmaci assunti . Infine la presenza nel suo caso di una ernia jatale da scivolamento di piccole dimensioni di per sé non giustifica un intervento invasivo