DOMANDA
Sto frequentando un trentenne che da circa 12 anni ha lasciato la sua città per venire a lavorare al nord. Vuole fare il duro ma secondo me soffre molto la lontananza da casa. Condivide il suo appartamento con un collega, un tipo sballato che vive senza regole, pensando solo a divertirsi. In casa loro ognuno fa i propri comodi, ognuno cucina per sé, ognuno rientra o esce senza avvisare l’altro. Credo che l’ atteggiamento dell’amico non sia positivo per Marco (..il suo nome.). E’ inevitabile che frequentando una persona del genere anche Marco abbia preso delle brutte abitudini. Vive come un cane sciolto, inaridito dai problemi, con una grande solitudine del cuore che lui nasconde dietro ad una falsa aggressività, immerso nei suoi pensieri e nel suo casino. Ma soprattutto non è più capace di pensare ad una vita con una persona vicina, ad una convivenza vera, fatta di regole, compromessi e dialogo. La vita “tra uomini” è molto facile. Quando parliamo mi dice che non è entusiasta di questo caos che ha attorno ma si rende conto che la presenza dell’amico e la mancanza di riferimenti importati (famiglia) che lo possano indirizzare nella direzione giusta non lo aiutano. E’ come se mi lanciasse un SOS. Vorrei avvicinarmi a lui piano, vincere la sua diffidenza versa la vita, dirgli che può fidarsi di me, dimostrargli che la vita a due può essere bella, magari faticosa ed impegnativa ma sicuramente gratificante. Tutto questo senza però passare da crocerossina! cosa mi consiglia?
RISPOSTA
Gentile donna,
già il suo rendersi conto del rischio di diventare una “crocerossina” è un ottimo punto di partenza per le riflessioni che propone.
Se è fisiologico che all’interno di ogni relazione di coppia ci si prenda reciprocamente cura l’uno dell’altra, in alcuni casi questo aspetto diventa preponderante, e a lungo termine molto rischioso. Cosa succederà, infatti, quando la persona inizialmente più debole avrà ritrovato la forza di procedere da sola? C’è il pericolo che venga a mancare un presupposto importante nelle fondamenta della coppia.
Cominci a chiedersi lei stessa che cosa la attrae in quest’uomo; cosa crede di potergli dare, ma anche cosa sente di poter ricevere!
La progettualità in una coppia è fondamentale, ma ogni diade la costruisce in maniera personale e condivisa: inizialmente è fondamentale darsi il tempo innanzitutto per capire se si ha intenzione di immaginare un futuro proprio con quella persona.
Non ci scrive da quanto tempo vi state frequentando, ma potrebbe essere per lei importante in una prima fase vivere la vostra storia osservandovi un po’, senza chiedere troppo (soprattutto cambiamenti dello stile di vita di lui), ma avendo ben presenti le proprie esigenze emotive. Insomma: nel modo più disinteressato possibile.
Questo potrà darvi modo di conoscervi rispettandovi nella vostra soggettività e di arrivare quindi a sentire se e in quale direzione avete intenzione di muovervi.