bambini e scuola

    DOMANDA

    Buongiorno,
    la ringrazio per la sua risposta, nella quale mi chiedeva di osservare mio figlio con i compagni e di farlo osservare anche dalle maestre; le rispondo subito che con i compagni, soprattutto fuori scuola, lui non ha rapporti, nel senso che nessuno viene a casa nostra e lui non va a casa di nessuno, e nemmeno viene invitato ai compleanni. Per quanto riguarda le maestre, loro mi dicono che non ha problemi con i suoi compagni, e che probabilmente i problemi ce li ha solo lui! Ora io non voglio non credere a mio figlio e nemmeno alle maestre, ma fatto sta che questa situazione lo mette a disagio e io vorrei aiutarlo.
    Grazie per il suo tempo.
    Rosalia

    RISPOSTA

    Gentile signora Rosalia,
    nella mia precedente risposta intendevo che lei chiedesse alle maestre di osservare in maniera mirata il bambino per un periodo (circa un mese) sia nel rapporto con loro che con i compagni, specialmente nelle situazioni non di lezione (ricreazione, palestra, entrata a scuola e uscita.). Tale osservazione ha come scopo di rilevare meglio qualsiasi elemento che invece passerebbe inosservato ad una lettura più sommaria e superficiale. Dovrebbe perciò spiegare alle insegnanti l’obiettivo di questa richiesta da parte sua.
    Al termine di questa osservazione, si potrebbero evidenziare elementi utili a comprendere cosa c’è dietro il comportamento di suo figlio. Almeno per quel che concerne l’ambito scolastico.
    D’altra parte lei intanto potrebbe iniziare ad invitare a casa, per fare i compiti o giocare, qualche compagno di classe o amichetto del bambino, di modo che lui possa trovarsi in una situazione e in un contesto di socialità meno disagevoli, sentendosi più protetto.
    Avrà anche lei così modo di osservare (con discrezione) la modalità di interagire del bambino con i compagni.
    Cerchi anche, se può, di favorire qualche attività extrascolastica, magari iscrivendolo a qualche iniziativa estiva organizzata dal suo Comune o da qualche altra associazione.
    E’ importante che i genitori lo sollecitino, senza costringerlo, in questa direzione, promuovendo incontri ed iniziative che gli consentano di stare insieme ai coetanei.
    Un cordiale saluto
    Rosanna Schiralli

    Rosanna Schiralli

    Rosanna Schiralli

    Psicologa e psicoterapeuta. Si occupa da anni del disagio degli adulti, dei bambini, degli adolescenti e delle famiglie. È direttore scientifico del Festival Nazionale dell’Educazione; autrice di diversi libri e manuali per genitori e docenti; realizza e coordina progetti europei sull’educazione emotiva; conduce ‘scuole per genitori’; è formatrice di insegnanti e coordina la piattaforma online […]
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