CAVERNOMA PONTINO OPERATO NEL 2007, CONSEGUENTE EPILESSIA

Ho letto la sua risposta sugli angiomi cavernosi del 5 maggio u.s. Mia figlia all’età di 19 anni ha subìto DUE operazioni per il sanguinamento di un cavernoma pontino (pare originato nel tronco cerebrale) che si era manifestato improvvisamente con paralisi di tutto il lato destro. Il primo intervento non aveva asportato tutto il cavernoma, che aveva una forma a 8, cosicché la seconda formazione non era stata vista, in sala operatoria, e dopo sei mesi la sintomatologia si è ripresentata addirittura più pesantemente…A distanza di 7 anni dagli interventi, conserva epilessia trattata, dopo vari tentativi, con Lamictal e Diamox, ma non del tutto controllata. Pensa che ci possa essere qualcosa da fare per questo problema che mi preoccupa molto, visto che vive da sola, ovviamente (e per fortuna), conduce una vita normale e, a volte, rischiosa? Per rischiosa intendo viaggi, anche da sola, guida di auto e motorino e tutto quello che una ragazza normalmente ama fare. Inoltre, per quanto lo affronti bene, so che il disagio psicologico per lei è altissimo, sperava davvero in una remissione delle crisi, e sul posto di lavoro ha, mi dice, grosse difficoltà di concentrazione e di stanchezza fisica. So che il Lamictal è un farmaco tra i migliori riguardo a questi effetti collaterali. Vorrei quindi convincerla a venire presso di voi per un consulto, se Lei mi dice che magari altre strade sono possibili. Credo di aver capito che l’epilessia (di cui, prima degli interventi, non ha mai sofferto) sia dovuta alle cicatrici dovute agli interventi, lei pensa che con il tempo questa origine possa man mano sbiadire?