Allergia punture zanzare

    DOMANDA

    Gentile dottore, sono una ragazza di 30 anni e da circa 6 anni ho una reazione esagerata alla punture di zanzara tigre, e ogni tanto, quando la situazione precipita, é necessario intervenire con la somministrazione di cortisone(bentelan cpr), unico rimedio che funziona. Ho provato tutti i prodotti repellenti in commercio senza esito, persino il LEDUM PALUSTRE x modificare l’odore della pelle. Si formano dei “bozzoli”dolenti, le parti interessate, soprattutto l’interno delle caviglie, sono “bollenti”. Ho fatto nel 2008 una visita da un medico di medicina interna ke mi ha prescritto vari esami: dall’esame sierologico del sangue è risultato positivo l’antigene OX 19. Così mi è stata prescritta la cura con CLEXANE s.c., minocin cpr e lasix cpr. Ho provato, su consiglio del medico di base, anche una cura di antistaminico, senza molti risultati positivi.Volevo chiederLE se esiste veramente la terapia di desensibilizzazione al veleno di zanzara, se si dove posso rivolgermi? Grazie

    RISPOSTA

    esistono due sindromi da gravi reazioni allergiche per punture di zanzara tigre (Aedes albopictus), con IgE rilevabili per diversi allergeni (aed al 1 e Aed al 37KD) contenuti nella saliva della stessa, peraltro crossreagenti con altre zanzare (Aedes (Ae.) aegypti, Ae. vexans, Ae. albopictus, Ae. togoi, Ae. triseriatus, Culex (Cx.) quinquefasciatus, Cx. pipiens, Cx. tarsalis, Anopheles (An.) sinensis, and Culiseta (Cs.) inornata): la prima è connessa con riattivazione di infezione da virus di Epstein-Barr (EBV) delle cellule NK, la seconda è nota in Canada come skeeter syndrome, e recentemente un caso è stato descritto in provincia di Cuneo. Esistono test non commerciali per confermare l’allergia, ma purtroppo non sono disponibili neppure in via sperimentale dei vaccini per una terapia iposensibilizzante. I rimedi contro le zanzare disponibili in Canada sono superirori a quelli usati in Europa, ma anche più tossici. Terapia immediata richiede cortisonici e antibiotici (es. Fucicort) locali e anche generali, come già effettuato con successo dalla paziente. In via sperimentale, una volta accertato lo stato sierologico per IgE e per EBV, potrebbe essere l’impiego off label di anti-IgE (omalizumab) ma non ci sono segnalazioni nella letteratura di questo utilizzo.

    Roberto Paganelli

    Roberto Paganelli

    Professore ordinario di medicina interna all’Università G. d’Annunzio di Chieti. Nato a Roma nel 1951, si è laureato e specializzato in allergologia e immunologia clinica nella capitale. All’Università di Chieti è anche direttore della scuola di specializzazione in reumatologia e vice-direttore della scuola di specializzazione in allergologia e immunologia clinica. Si occupa soprattutto di allergie […]
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