crisi conversive

    DOMANDA

    salve dottore,

    dato che siamo corregionali, ho scelto lei per esporre un quesito.
    ho 27 anni e da quando avevo 16, lo stesso giorno della morte di mio nonno, ho inziiato ad avere queste crisi. certo, se ci penso mi imbarazza molto parlarne perkè alla fine, leggendo, informandomi, mi sn ritrovata in alcune cose e nn mi sn piaciute tanto.
    cmq dopo aver escluso tutte le possibili cause organiche, sn “atterrata” da uno psichiatra. Ero seguita anche da una psicologa ma nn mi sn trovata bene cn lei e l’ho abbandonata.
    ho proseguito col medico. Oltre terapia farmacologica, avevamo il nostro colloquio mensile.
    poi cn sn tornata in seguito, fino a 3 anni fa. purtroppo avendo un carattere un pò “difficile”, tendente al depresso diciamo, ogni cosa per me diventava difficile da digerire e periodicamente dovevo andare dalui..che mi aiutava in qualche modo a capirci qualcosa.
    ecco la mia domanda: le crisi da conversione, studiate molto da Freud in effetti, anche se poi col tempo sn state riclassificate dal DSM come disturbi somatoformi, hanno alla base un determinato carattere, forma caratteriale diciamo?e ciò implica che nn vadano mai via, essendo il carattere qualcosa che nn è molto modificabile? Qui si dice “chi è nato tondo nn diventa quadrato”!
    l’ultima volta è stato l’anno scorso, poco prima di una partenza..mi provocava ansia anche se cercavo di farmi forza…
    e la settimana scorsa, in seguito a un evento spiacevole capitatomi, sn stata malissimo..avevo paura di avere un’alta crisi e sn riuscita in tempo a fuggire da dove mi trovavo e a tornare a casa….era una cosa di cui avevo evitato di parlarne cn tutti, anche cn chi avevo piu confidenza, perkp mi vergognavo..e tenendomi tutto dentro, sentivo che la mia ansia cresceva e davvero sentivo che stavo per avere un’altra crisi:-(

    spero mi risponda e scusa la mia prolissità

    simona

    RISPOSTA

    Gent. Sigra,

    sul piano personale apprezzo l’osservazione sulla corregionalità che crea un ulteriore fattore di comunicazione e di comprensione. Purtroppo da Charcot a Freud siamo costretti a compiere un itinerario che passa da Parigi a Vienna per scoprire che queste crisi di cui le soffre hanno cambiato nome, ma nella sostanza continuano ad affliggere tante persone di sesso maschile e femminile.
    La buona notizia è che sono curabili.
    Sconsiglio metodi farmacologici, occorre uno psicoterapeuta di provata esperienza a orientamento psicoanalitico freudiano. Non necessariamente occorre una psicoanalisi classica, a meno che non le interessi intraprenderla come cammino di crescita o strumento di formazione nel medesimo campo. Sufficiente una tecnica anche a bassa frequenza, una dimensione di presa in carico complessiva che consente la risoluzione sintomale e la valorizzazione di risorse del sè a partire da una fase critica che ha assunto forme, appunto, somatiche ma non trattabili con i comuni metodi biologici.
    Secondo Cloninger il temperamento è geneticamente determinato e difficilmente modificabile, il carattere invece può migliorare, e tanto, con le nostre attuali tecniche terapeutiche.
    Saluti

    Augusto Iossa Fasano