DOMANDA
Gentile Dott. Piceriello, buongiorno, sono un soggetto Diabetico di 37 anni che da circa 20 anni gioca a pallavolo x Hobby e va anche in moto da 9 anni.
Il 6-3-12 a causa di una caduta x le scale ho riportato una Frattura Composta del Malleolo Peroneale Caviglia DX (x ironia della sorte non causata invece da quanto pratico x hobby). In data 7-3 ho messo il Gesso che è stato poi tolto il 16-4 (40 gg).Da rx fatta il 12-4-12 si rileva riformazione del callo osseo. In data 23-4 ho poi iniziato la Fisioterapia (attualmente ho fatto 4 sedute con Magnetoterapia, esercizi di mobilizzazione assistita, esercizi con tavoletta, cyclette e rieducazione al passo). Deambulo facilmente con 2 stampelle a passo alternato e il Fisioterapista pensa che questa settimana passerò a una. Rilevo un leggero gonfiore a piede e caviglia (credo normali) e saltuari/leggeri dolori alla caviglia.Indosso da mattina a sera una calza protettiva elastica intermedia e ogni di prendo 1 bustina di Calcio carbonato. Le chiedo se ho speranze di poter tornare a fare ciò che sopra le ho descritto (anche se prudenzialmente) e in quali tempi. Dato che anche casa dispongo di Tapis Roulant e Cyclette, forse sbaglio facendone uso? senza caricare troppo e lentamente (con tanta prudenza)o è ancora presto,nonostante avverta una certa sicurezza/stabilità all’arto infortunato? é bene camminare quando possibile x allenamento o non esagerare?
In attesa di un suo cortese riscontro porgo cordiali e distinti saluti.
RISPOSTA
Carissimo lettore,
la cosa importante è che all’ultimo controllo radiografico la frattura si sia mostrata in buona fase di consolidazione. La restitutio ad integrum di una frattura del genere, ben composta e non trattata chirurgicamente, in media avviene intorno al 3°-4° mese. Il Suo caso, essendo un giovane diabetico, comporta sicuramente dei tempi riabilitativi più lunghi ma questo non credo che precluda il ritorno alle Sue normali attività. Il leggero dolore è ancora normale ed il gonfiore sarà con Lei ancora per un po di tempo, fino a quando non si ristabilirà la normale attività del Suo piede. Per quanto concerne la parte riabilitativa mi sento di consigliarLe, oltre al lavoro che già sta eseguendo, cicli di rieducazione in acqua e di insistere molto sul lavoro neuro-propriocettivo non solo attraverso le tavolette ma anche con esercizi mirati ad una eventuale riatletizzazione.
In questa fase non faccia assolutamente attività autonome ed indipendenti credendo di favorire il lavoro del fisioterapista, la quantità non è sinonimo di qualità. Si confronti sempre con chi la sta seguendo e si faccia indirizzare per un eventuale lavoro di ausilio a casa.
Resto a Sua cortese disposizione per eventuali chiarimenti.
Cordiali saluti, dott. Felice Picariello (felicepicariello@libero.it)