Ernia inguinale

    DOMANDA

    Egr.prof.Campanelli,
    soffro di ernia inguinale Dx da un paio d’anni che si è trasformata in inguino scrotale(vedi anche referto ecografico oltre che visita specialistica c/o ospedale Valduce di Como)
    Cio’ che gradirei tanto sapere é il confine tra ” il farsi operare o tirare avanti”.Io non mi sono ancora fatto operare per “PAURA”e perche’ ho dato la precedenza ad altre patologie, es.Parkinson tremorigeno iniziale.
    Possono,ancora,parte dei disturbi di cui soffro, quali spiccato meteorismo,dolorini in zona fosse iliache, essere imputabili a patologia erniaria o ad altro,es.colon irritablile di cui soffro?Colonscopia effettata 5 anni fa con esito negativo,salvo qualche piccolo divertcolo
    Porto mutande contenitive al bisogno,evito di fare sforzi, cio’nonostante si possono correre rischi di “strozzatura”?
    Grazie infinite per la cortese risposta he vorra’ darnmi!

    RISPOSTA

    Egregio Sig Montorfano,

    comprendo che lei abbia paura di un intervento, ma proprio perche’ ha un problema di parkinson, che di per se influisce sulla motilita’ intestinale, deve considerare l’operazione risolutiva, anche alla luce del fatto che e’ portatore di un’ernia inguinoscrotale, che contribuisce sicuramente alla sua sintomatologia colica.
    Un intervento “gentile” e poco invasivo fa’ al caso suo.
    Siamo a sua disposizione per ulteriori dubbi e aiuti.
    Cordiali saòuti
    Prof. G, Campanelli

    Giampiero Campanelli

    Giampiero Campanelli

    CHIRURGIA DELL’ERNIA ADDOMINALE. Professore ordinario di chirurgia all’Università degli Studi dell’Insubria (Como e Varese). Nato a Roma nel 1960, laurea in medicina nel 1985, è direttore della chirurgia generale-day surgery presso l’Istituto clinico Sant’Ambrogio di Milano. È anche presidente eletto della Società italiana di chirurgia ambulatoriale e di Day Surgery (Sicadas) e segretario generale dell’European […]
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