DOMANDA
Gentilissimo dottore innazitutto grazie per la disponibilità e per l’immenso lavoro che svolge ogni giorno.Il mio compagno ha 50anni,non fuma e faceva una vita sana,ma un’anno e mezzo fa ha accusato un forte dolore all’anca destra e curato come se fosse una normale sciatalgia,ma il dolore non passava e dalla risonanza fatta a febbraio2011 emersero delle alterazioni di natura ripetitiva.Dopo vari esami la diagnosi fu:carcinoma polmonare con ripetizioni linfonodali,parenchimali ed ossee.Ad oggi è già stato sottoposto a 5cicli di biochemioterapia secondo schema MPEBEV(cisplatino,etoposide x os e bevacizumab)e successivamente da giugno2011 a mantenimento con TARCEVA con buon controllo della malattia.In effetti durante l’estate scorsa è stato veramente bene e credevamo quasi di avercela fatta.Ma la tac del novembre 2011 mostrava progressione di malattia a livello parenchimale e sospette lesioni cerebrali.Quindi ha eseguito 10sedute di radioterapia all’encefalo e praticato 4 cicli di chemioimmunoterapia(GTGI)con taxotene gemcitabina,gmcsf e interlukina2 e bisfosfonati(zometa 4mg).Dopo l’ultimo ricovero l’oncologo ha deciso di non praticare altre terapie per evitare un’accanimento terapeutico,perchè non c’è più nulla da fare;io volevo sapere se è davvero così o se possiamo fare ancora qualcosa magari venire da voi.Abbiamo voglia di lottare!Grazie di cuore
RISPOSTA
Cara Lettrice, mi scuso innanzitutto per il grave ritardo dovuto a problemi di lavoro. Quello del polmone è uno dei mali più aggressivi, purtroppo, e dopo le uniche cure che sono oggi disponibili e che sono state effettuate, ogni ulteriore intervento diventerebbe accanimento terapeutico. Sono addolorato quanto lei per l’impossibilità di fare alcunchè di utile tranne la mia affettuosa vicinanza.
Un abbraccio anche al suo compagno
Umberto Veronesi