DOMANDA
Salve Dott., il mio è un problema che risale a circa un anno fa. A seguito di un leggero trauma sportivo al piede che ho sottovalutato e non curato ora mi ritrovo in una costante condizione di squilibrio sull’arto sinistro, dolore al ginocchio e polpaccio eternamente contratto. Le mie scarpe hanno tutte un cedimento sul lato mediale del retropiede e ho un costante dolorino (lieve se mi limito a non fare attività sportiva) nella parte mediale del retropiede, in più non riesce a darmi spinta sulla corsa. Inizialmente mi è stato detto che poteva essere la spina calcaneare che poi è stata esclusa con la radiografia, ho fatto ghiaccio a non finire, antinfiammatori stessa cosa, ma chiaramente non hanno prodotto nessun risultato. Mi è stato consigliato il plantare ortopedico ma io non credo che sia utile nel mio caso poiché il problema non è congenito e credo mi porterebbe ad altri scompensi. Ho letto e sentito di molti casi, ma nessuno come il mio. Ho problemi nella deambulazione, nella corsa, quando calcio in porta mentre corro caricando sul piede sx mi capita di cadere e nn ho più quella stabilità che ho sempre avuto. Mi chiedo se una soluzione possa essere la manipolazione osteopatica, o è neccessario un intervento chirurgico ?? Ho 26 anni e sono un amante dello sport, del calcio particolarmente, questa situazione ha ridotta drasticamente la mia qualità di vita. Vorrei una sua opinione in merito e soprattutto vorrei sapere se secondo lei potro tornare a correre come prima
RISPOSTA
Scusandomi del ritardo per le vacanze estive rispondo alla sua richiesta.
Da quanto da lei descritto potrebbe trattarsi di una instabilità della caviglia conseguente al danno subito in conseguenza del noto trauma dai legamenti e della capsula articolare.Quindi come primo step per avvicinarsi ad una diagnosi corretta e di conseguenza per instaurare una giusta terapia sarebbe fondamentale eseguire una RMN della caviglia
Tale accertamento potrebbe evidenziare la sede del danno capsulo legamentoso e quidi suggerire il trattamento più corretto.
Cordialmente Dott.Marco Pozzolini