domanda

    DOMANDA

    gentile dottore,ci è successo di acquistare del prosciuttocrudo per la cena:l’aspetto e il colore erano belli,l’abbimo acquistato dal banco dei freschi,tagliato al momento…solo che il gusto era pessimo,probabilmente era rimasto vicino a del pesce,non so…sicchè la conservazione mi fa dubitare del prodotto.Ora sono preoccupata perchè i miei bambini,prima che mi accorgessi,ne avevano già mangiato una fetta…può causare danni alla salute?può causare epatite alimentare o comunque danni al fegato?sono molto preoccupata per loro anche perchè era prosciutto crudo,non un alimento eventualmente cotto.Che ne dice lei?devo fare esami particolari?la mia pediatra dice non serve…La ringrazio deldisturbo.

    RISPOSTA

    Gentile signora,
    comprendo il suo stato d’animo, considerando soprattutto la preoccupazione per i suoi bambini. Il sapore alterato può essere segno di cattiva conservazione, ma anche solo di vicinanza a un altro alimento dall’odore forte, come può essere, come lei stessa suggerisce, il pesce. D’accordo con lasua pediatra, non ci dovrebbero essere problemi di tossinfezione (i primi sintomi, vomito e diarrea, compaiono entro poche ore). Comunque, un potenziale danno al fegato può essere semplicemente valutato dalla palpazione dell’organo che, nel caso risultasse aumentato e/o dolente, c’indurrebbe ad eseguire un semplice esame del sangue volto a valutare transaminasi, gamma-gt, bilirubina, fosfatasi alcalina e proteine totali con protidogramma.
    Traendo del positivo da questa esperienza negativa, dobbiamo ricordarci, soprattutto quando abbiamo dei bambini piccoli, di testare sempre prima noi l’alimento che gli somministriamo, perché non sempre sono in grado di valutare eventuali alterazioni del sapore e dell’odore.
    Cordiali saluti, Roberto Volpe

    Roberto Volpe

    Roberto Volpe

    Ricercatore al Servizio di prevenzione e protezione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). Specializzato in malattie del fegato e del metabolismo all’Università di Roma e dottore di ricerca in aterosclerosi all’Università di Siena, è autore di oltre 160 pubblicazioni scientifiche, prevalentemente su argomenti di epidemiologia cardiovascolare e di terapia dietetica e farmacologica delle malattie del […]
    Invia una domanda