crioconservazione ovociti – impatto psicologico

    DOMANDA

    Buongiorno Gent.ma Dottoressa,
    nel dubbio che la troppa informazione a volte possa essere “pericolosa”, volevo sottoporle il problema di mia figlia, 21 anni, annessiectomia sinistra nel 2009 per voluminosa cisti dermoide, e seconda formazione ovaio sinistro (controllo fra 3 mesi) di 2 cm. Essendo io venuta a conoscenza della possibilità della crioconservazione degli ovociti, non ho potuto nè voluto tacere a lei l’esistenza di questa possibilità. In lei è forte il desiderio di una futura maternità, che potrebbe essere seriamente compromessa dalla ricomparsa di ulteriori formazioni controlaterali. A livello psicologico che ne pensa dell’impatto sulla ragazza, anche alla luce dell’invasività della procedura ? e delle percentuali di riuscita ?
    Grazie per la sua stimata opinione.
    Cordiali saluti
    Alessia

    RISPOSTA

    L’invasività, il dolore vengono sopportati alla luce di una profonda motivazione e desiderio di essere madre. Sarà sua figlia a decidere, Lei ha fatto bene ad informarla, ma accettare o meno questo iter sarà a carico della ragazza , di un partner eventuale che già abbia, di una sua visione del mondo e della vita che non necessariamente potrebbe coincidere con la sua.

    Grazia Attili

    Grazia Attili

    ESPERTA IN RAPPORTI GENITORI-FIGLI E DI COPPIA. Professore ordinario di psicologia sociale all’Università La Sapienza di Roma. Insegna nei corsi di laurea di Sociologia e di Scienze e tecniche del servizio sociale del dipartimento di Scienze sociali dello stesso ateneo romano, dove dirige anche l’unità di ricerca “Attaccamento e sistemi sociali complessi”. Conduce da anni […]
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